“In questo momento difficile dovuto al diffondersi del Coronavirus la FNP di Bergamo ringrazia tutte le pensionate ed i pensionati che con la loro presenza quotidiana aiutano e sostengono le loro famiglie nella custodia dei nipoti e delle persone bisognose di assistenza e cura. In particolare, con la chiusura di tutte le scuole, i pensionati/nonni sono impegnati a seguire i bambini per fare si che i loro genitori possano recarsi al lavoro. Questo ci deve far riflettere – dice Roberto Corona, segretario FNP CISL Bergamo -. Infatti per aiutare le famiglie dei propri figli, soprattutto le donne, hanno da sempre pagato con più assenze dal lavoro il prendersi cura dei propri famigliari. Assenze che in molti casi si sono ripercosse alla fine della vita lavorativa sulla loro indennità pensionistica”.
Cambiano tempi, “parole d’ordine”, sensibilità… ma la questione del “gender gap” pensionistico, a Bergamo, mantiene gli stessi livelli di 10 anni fa. E cioè, le donne prendono un assegno mensile che è la metà di quello maschile. Nel 2020, spesso sono ancora le donne a chiedere il congedo parentale per prendersi cura dei figli o i permessi per assistere un familiare disabile grave. La distribuzione dei compiti di cura in famiglia è ancora in gran parte sulle spalle delle donne, nonostante un trend che – negli ultimi anni – vede gli uomini più occupati con le incombenze familiari. Questo dato è sufficiente a inquadrare la condizione delle donne in Italia.
“Anche le pensioni fanno emergere le disparità di genere, evidenziando le criticità da risolvere – interviene Caterina Delasa, segretaria generale FNP provinciale -. Stiamo parlando di occupazione femminile limitata, stipendi bassi e carriere spesso discontinue, condizionate dagli impegni dettati da maternità, cura della famiglia e incombenze domestiche. C’è ancora molto da lavorare per ottenere servizi di welfare strutturati, ulteriori interventi a sostegno della famiglia e parità salariale. Solo costruendo questo tipo di soluzioni, mettendole in rete per farle funzionare al meglio, sarà possibile raggiungere una reale uguaglianza di genere. FNP è pronta a supportare lo sviluppo di queste risposte, assicurando alle donne l’accesso ai diritti loro riconosciuti, oggi e in futuro, per favorire il giusto equilibrio tra vita e lavoro”.
Prima della riforma Fornero, con il sistema retributivo, e attualmente con quello contributivo si è abbassato l’importo pensionistico individuale. Questa problematica è accentuata anche dall’aumento dell’aspettativa di vita delle persone. Ed è per questo che FNP ha proposto, con dati alla mano, di intervenire riconoscendo a chi presta con la propria opera il lavoro di cura come prestazione lavorativa. “É inaccettabile – continua Corona – che attualmente le pensioni degli uomini in provincia di Bergamo, seppur non elevate, siano il doppio di quelle delle donne”.
Questi i dati: nel 2019 nella provincia di Bergamo gli uomini sono 147.406 e percepiscono una pensione lorda media di 1.429 €; le donne sono 176.457 e percepiscono una pensione lorda media di 721 €. “Come si vede, – conclude Corona – è esattamente la metà. É evidente che non basta più pensare a una conciliazione dei tempi di vita e di lavoro laddove il tempo di vita doveva necessariamente conciliarsi con il tempo di lavoro, ma è necessario rivedere un’organizzazione della società che tenga conto dei mutamenti degli stili di vita e dei diritti di tutti nella loro quotidianità”.