La preoccupazione dei sindacati per i licenziamenti al Tricolore di Telgate

Tricolore di Telgate

Una comunicazione improvvisa, che non traspariva dalle operazioni di acquisizione della proprietà di SAB Ortofrutta”. Così, FAI CISL e FLAI CGIL hanno spiegato la procedura di licenziamento per 32 persone all’assemblea dei lavoratori della O.P. Il Tricolore di Telgate, centro produttivo del gruppo che oggi gravita all’interno della società Punto Fresco Srl.

Al contrario, l’operazione commerciale lanciava segnali importanti per un investimento che consolidasse la produzione industriale del sito di Telgate – dicono Giovanni Locatelli della FAI CISL e Valentino Rottigni della FLAI CGIL di Bergamo . Invece, nell’assemblea i sindacalisti hanno dovuto ufficializzare l’apertura della procedura, che toccherà 32 dei 64 addetti presenti in organico, assunti con il CCNL degli Impiegati Agricoli e  il CCNL  e CPL Bergamo degli Operai Agricoli e Florovivaisti.

La società che svolge attività nel settore della lavorazione e conservazione di Frutta e Ortaggi, in particolare della produzione e valorizzazione dei prodotti di IV Gamma (ortaggi freschi e pronti all’uso) e V Gamma (zuppe, minestre e simili), è proprietaria anche del sito di Monterotondo, in provincia di Roma. Le motivazioni avanzate dall’azienda nella procedura si riconducono alla perdita nel risultato economico della società che nel 2018 è dichiarato pari a 1,7 Milioni di Euro, flessione in ulteriore aggravamento nel 2019.

Nel novembre dello scorso anno,  la società Punto Fresco Srl aveva acquisito il 50% delle quote di proprietà di SAB Ortofrutta, la Commerciale su cui si appoggia OP Il Tricolore. Nelle intenzioni della proprietà attuale della OP Il Tricolore, la famiglia Forini, la procedura è necessaria per adeguare i costi della struttura alle effettive possibilità offerte dal mercato. “Le maggiori criticità ad oggi si registrano nella volontà dichiarata dalla proprietà di esternalizzare l’intero processo produttivo e di procedere ad una riorganizzazione della struttura di Staff aziendale – dicono ancora i sindacalisti. Quelli che leggiamo ad oggi sono solo interventi volti a ridurre il “costo del lavoro” e poco ad oggi traspare delle azioni di rilancio del sito e delle attività produttive che, anche in questi giorni, appaiono continuare a ritmi elevati garantite dalla dedizione dei dipendenti in forza nell’Azienda”.

 “Porteremo al tavolo di confronto  – concludono Locatelli e Rottigni – le sensibilità espresse dalle lavoratrici e dai lavoratori durante l’assemblea, e chiederemo all’azienda di valutare con attenzione le ricadute occupazionali e sociali di una procedura così pesante sull’assetto produttivo del sito di Telgate. Paure e aspettative di lavoratrici e lavoratori che stanno continuando, con responsabilità, a garantire l’operatività del sito produttivo nonostante l’incertezza che grava sul loro futuro e sul futuro delle loro famiglie. Faremo quanto è possibile per fare in modo che non vada disperso il patrimonio di conoscenza e di capacità che questi lavoratori e queste lavoratrici hanno costruito con il loro impegno salvaguardando il valore stesso del Lavoro, come parte integrante del valore dell’impresa.”

Il prossimo incontro in agenda è ad oggi fissato per la mattina di martedì 11 febbraio presso lo studio Toffoletti De Falco di Bergamo.

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