Intervento di Francesco Corna al Consiglio Generale

Intervento di Francesco Corna al Consiglio Generale

Francesco Corna, Segretario generale di Cisl Bergamo, nella relazione introduttiva del Consiglio Generale del sindacato di via Carnovali, ha tirato le fila della situazione economica e produttiva della provincia, consegnando l’orizzonte di preoccupazione che da tempo viene evidenziato.

Si sbandiera in ogni occasione possibile la necessità di abbassare le tasse. Per noi, che rappresentiamo quelli che le tasse le pagano con maggiore frequenza e intensità (lavoratori dipendenti e pensionati), sarebbe meglio capire come gli introiti si tutte le varie imposte vengono utilizzati. Ci hanno promesso interventi sul cuneo fiscale e garantiti aumenti alle pensioni: ci troviamo a fare i conti con pochi euro in più in busta paga e qualche centesimo al mese di aumento delle pensioni…se questo è quello che si riesce a fare con il taglio delle tasse…”.

Noi non siamo contrari alla riduzione delle tasse, e l’intervento sul cuneo fiscale ci sembrava perseguibile: chiediamo però che i soldi di lavoratori e pensionati siano meglio utilizzati. Qui a Bergamo, si fatica a vedere un ritorno dell’imposizione fiscale: la nostra economia soffre di un’inadeguatezza infrastrutturale ormai leggendaria.
Un’ autostrada non conforme alle esigenze del traffico di città e provincia, con un livello di saturazione elevato; un collegamento con Treviglio oggettivamente inesistente. Abbiamo il terzo aeroporto italiano per numero di passeggeri senza collegamento ferroviario, mentre in giro per l’Europa aeroporti più piccoli sono meglio attrezzati. Il collegamento ferroviario con Milano, indispensabile per la nostra economia, è assolutamente inappropriato alle esigenze; la statale 42 e quelle verso le valli sono ancora in attesa di un adeguamento che era irrimandabile da anni…”.

Eppure, abbiamo ancora un’economia con un potenziale da competere in Europa: Bergamo rappresenta un polo produttivo trai più forti del continente, ma con queste infrastrutture si corre il rischio di non potere più competere, e i segnali li stiamo denunciando da anni. Adesso vediamo opere finanziate, ma ancora poche “cantierate”. Qualcosa ci aspettiamo con le Olimpiadi, ma sicuramente molto è da fare. E anche dal punto di vista organizzativo: in tutti gli uffici, nessuno escluso, il personale è di molto sotto la media. L’apparato pubblico fa fatica a rispondere alle esigenze dell’utenza, civile e economica. Diventano ormai indispensabili concreti investimenti anche nella sanità pubblica. Speriamo che quanto promesso sia velocemente mantenuto”.

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