Bergamo, baricentro economico europeo bisognoso di infrastrutture

Bergamo, baricentro economico europeo

“La CISL deve favorire il protagonismo degli uomini e donne del lavoro per costruire azioni, impegni e progetti condivisi nell’interesse di tutti per un progetto vero, sovranazionale di cittadini d’Europa”. Francesco Corna, segretario generale della CISL di Bergamo, ha aperto così il convegno “Bergamo città d’Europa”, organizzato insieme al CESC-Università degli Studi di Bergamo. Un convegno che ha raccolto al tavolo esponenti del mondo politico (Gori, Gafforelli), accademico (Parsi, Cristini), imprenditoriale (Bombassei) e sindacale (Furlan) alla ricerca di stimoli e obiettivi condivisi per costruire una nuova Unione. “L’Europa rischia di diventare il capro espiatorio – ha ribadito Corna -,  la causa delle debolezze e delle crisi economiche che hanno indebolito i sistemi sociali degli stati membri; il nostro continente sta vivendo la più grave crisi dalla sua fondazione. Allora, dobbiamo ritrovare una nuova prospettiva di unità che non sia solamente economica ma valoriale e identitaria, una nuova unità  che guardi e realizzi un vero  progresso umano, sociale, ambientale”.

E Bergamo, nelle intenzioni della Cisl Bergamo e dei promotori del convegno, deve rimanere uno dei baricentri della economia italiana. Bergamo, infatti, è il quarto territorio europeo per valore aggiunto del manifatturiero. Ha “numeri” da vera potenza economia, con una disoccupazione pari alla Gran Bretagna e di poco superiore alla Germania. Le esportazioni bergamasche sono in crescita verso tutto il continente, cresciute del 55% dal 2009. Di contro Bergamo presenta un panorama infrastrutturale (fatta eccezione per l’aeroporto) non certo all’altezza. Per questo, “per il collegamento con l’Italia e l’Europa Bergamo necessita di maggior tutela e sviluppo dell’aeroporto, di un collegamento ferroviario veloce Orio-Bergamo-Milano, così come di un collegamento veloce Bergamo- Pianura Bergamasca, e strade locali scorrevoli  per il collegamento tra le valli periferiche e il centro”.

Per Corna la costituzione dell’Europa è stata una grande scelta politica incompiuta, tra stati con economie diverse che hanno deciso di adottare una moneta unica, stati diversi e economie diverse , con regole sovranazionali fortemente vincolanti per tutelare la moneta. “Per questo – ha insistito il segretario generale Cisl Bergamo – abbiamo bisogno di rifondare una nuova Europa più forte politicamente, che sia punto di riferimento per un modello di sviluppo che metta prima di tutto al centro le persone e l’ambiente, il lavoro e la formazione, promuovendo un vero progresso globale per tutti e per ciascuno“.

“Ma discutere di Europa senza tabù – ha concluso Corna – vuol dire anche tener conto di ciò che rappresenta oggi per le persone il sistema europeo. Un sistema che ci ha permesso di vivere senza aver mai sofferto le conseguenze tragiche di una guerra e rappresenta ancora il miglior sistema sociale al mondo dove le persone vengono meglio tutelate e assistite, dove chi è povero viene curato e può istruirsi, dove vige la maggiore attenzione e sensibilità verso i temi ambientali e sociali, dove ci sono norme avanzate che salvaguardano le libertà individuali e contrastano le discriminazioni. Per questo la Cisl, che rappresenta lavoratori e pensionati, che hanno contribuito con sacrifici e lotte sociali a costruire un sistema di unità e solidarietà tra le persone, deve favorire il protagonismo degli uomini e donne del lavoro per costruire  azioni, impegni e progetti condivisi nell’interesse di tutti per un progetto vero, sovranazionale di cittadini d’Europa.

L’Italia tutta ha bisogno di essere collegata meglio e di essere protagonista dentro l’Europa. Il modo sicuro per farcela è quello di esserci in Europa di avere proposte da offrire alla comunità europea ha sottolineato Annamaria Furlan, segretaria generale della CISL, concludendo l’iniziativa -. Noi siamo davanti ad una scelta importante: quella di rafforzare o no l’Europa. Per essere competitivi nel mondo e sui mercanti internazionali, noi non possiamo fare a meno dell’ Europa. L’Italia da sola, così come ogni singolo Stato europeo, non ce la può fare ad affermare la propria competitività. Per questo abbiamo bisogno di un’Europa più collegata attraverso le infrastrutture materiali ed immateriali, di un’Europa che faccia un salto di qualità politico passando dall’ Europa della moneta all’Europa dei popoli. Per questo sarà necessario riformare le istituzioni europee affinché i cittadini si sentano più partecipi e più determinanti nelle scelte della politica europeaAbbiamo bisogno di un’Europa federale, degli Stati Uniti d’EuropaL’idea della CISL è proprio questa: il dibattito non è se stare o meno in Europa,  ma come cambiare l’Europa perché sia più determinante in termini di qualità ma anche di pace nelle politiche internazionali”.

Poi, rilanciando l’iniziativa del 9 febbraio, la leader della CISL ha aggiunto che “bisogna che il Governo celermente la smetta di buttare via anni di sacrifici degli italiani e delle italiane e ritorni a fare una politica economica a favore della crescita e dello sviluppo. Questo diremo questo sabato nella nostra manifestazione sindacale.  Vogliamo presentare insieme a lavoratori, pensionati ed a tanti giovani che spero siano presenti numerosi, quella che è la piattaforma che avevamo presentato al Presidente del Consiglio,  del tutto inascoltati. Questo paese ha innanzitutto il tema della crescita e del lavoro da affrontare e questa manovra finanziaria blocca le infrastrutture, taglia le risorse per gli investimenti centrali e locali, taglia le ore di formazione di alternanza scuola-lavoro, taglia le risorse sulle innovazioni per impresa 4.0: cioè fa esattamente il contrario di quello di cui ci sarebbe esattamente bisogno”.


Documentazione:
1) Le slide presentate da Francesco Corna (Segretario Generale Cisl Bergamo)
2) Le slide presentate da Annalisa Cristini (Direttore CESC – Università degli Studi di Bergamo)

Contributi video:
– Intervento video di Vittorio Emanuele Parsi (Università Cattolica)
– Intervento di Annalisa Cristini (Direttore CESC – Università degli Studi di Bergamo)
– Il contributo video di Luca Visentini (Segretario Generale Ces)

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