Agitazione e denuncia alla Fondazione Rubini di Romano di Lombardia

denuncia alla Fondazione Rubini

Si apre un nuovo fronte di scontro sindacale nel mondo dell’assistenza e della sanità bergamasca: dopo la vicenda Monterosso – Don Orione, adesso tocca alla Fondazione Rubini di Romano di Lombardia. Dal prossimo 1 febbraio, infatti, tutti i 30 dipendenti della RSA passeranno alla Cooperativa Universis. Non certo un normale cambio d’appalto, denunciano i sindacati, perché il personale sanitario, socio sanitario e educativo della Fondazione è assunto nella struttura con il CCNL delle Regioni e Autonomie Locali, è a tutti gli effetti un dipendente vincitore di concorso. Tra l’altro, questa “scelta epocale” per la Rubini avviene in regime di “semi clandestinità”. Infatti, CISL FP e FP CGIL, nel corso di una riunione “ordinaria”, sono stati raggiunti dalla comunicazione di una decisione già assunta, sia per quanto riguarda il passaggio di personale sia per la data di avvio della cessione.

Giulio Pennacchia (CISL FP) e Giorgio Locatelli (FP CGIL) si dicono “stupiti dalla prassi e dal comportamento, soprattutto perché poco tempo fa in un incontro ufficiale l’amministrazione aveva negato il ricorso alla cooperativa, preferendo l’applicazione del contratto UNEBA per i nuovi assunti”. Tutta la pratica, invece, “si è svolta in spregio alla normale e corretta relazione sindacale. La cooperativa, infatti, in assenza dei passaggi obbligati di comunicazione previsti dal CCNL, non avrebbe alcun titolo a gestire direttamente il personale della Rubini. Inoltre, altre voci spaventano lavoratori e sindacati. “Nei giorni scorsi – continuano i sindacalisti – ci hanno comunicato che l’attuale salario in godimento potrebbe diminuire di circa 2000€ l’anno. Siamo consapevoli che i tempi non permettano di scialare alcunché, ma altrettanto siamo convinti che serva anche il contributo del Comune, che non può abbandonare i suoi anziani fragili, mentre abbiamo appreso che il contributo comunale alla Fondazione è passato da 90.000 a 30.000€!”

I sindacati raccontano di avere già avuto esperienze relative alla gestione di difficoltà economiche. La vicenda Gleno insegna che un sindacato responsabile è in grado di gestire situazioni di difficoltà ed essere in grado di porre le basi per rilanciare la struttura, senza pensare a svendite, soprattutto di personale. “Non sappiamo – concludono – quanto possano servire i lavori di ristrutturazione in un edificio che aveva altre finalità. Sale da pranzo e camminamenti ricavate dagli attuali terrazzi, camere con debiti di altezza e luminosità. Pare più una passerella politica che un efficace intervento! Infine, la direzione ha ammesso di aver sottoscritto un contratto prima del necessario iter di informazione e di confronto. Per questoravvisati gli estremi del comportamento antisindacale, sarà nostra cura rivolgerci alla magistratura del lavoro per i provvedimenti del caso, dichiarare lo stato di agitazione, e proclamare una prima giornata di sciopero con manifestazione nel centro di Romano”.

Potrebbe piacerti anche

Archivi

Categorie

Tags:

Altri post simili