Contratto edili: presidi in due cantieri di Bergamo

Con due presidi e volantinaggi, uno nel cantiere della Guardia di Finanza e l’altro al KM Rosso dove è in corso la costruzione della nuova sede di Confindustria, la mattina di lunedì 20 novembre i sindacati dei lavoratori edili di FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL di Bergamo hanno avviato la protesta che culminerà nello sciopero nazionale del settore, previsto per il 18 dicembre.

Il mancato rinnovo del contratto collettivo

La mobilitazione è stata organizzata contro il mancato rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro degli operai edili, a un anno e cinque mesi dalla scadenza del precedente. A Bergamo attendono il nuovo Contratto circa 30mila lavoratori. Sui contenuti di questa vertenza, i sindacati hanno incontrato il Prefetto di Bergamo Elisabetta Margiacchi e i rappresentanti di ANCE, l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili di Bergamo. In tutt’Italia oggi si sono svolti presidi, volantinaggi, incontri e conferenze stampa.

Mobilitazione anche per l’Ape social

Dal luglio 2016 la trattativa non è mai entrata nel merito della nostra piattaforma. La presentazione di una contro-piattaforma a febbraio da parte delle delegazioni datoriali testimonia l’esplicita volontà di non dare risposte concrete alle esigenze dei lavoratori hanno commentato Giuseppe Mancin di FENEAL-UIL, Danilo Mazzola di FILCA-CISL e Luciana Fratus per FILLEA-CGIL di Bergamo.Gli operai edili sono in mobilitazione anche per l’assenza di risposte concrete sull’anticipo dei tempi di approdo alla pensione. Il 50% delle domande di Ape social respinte nella provincia di Bergamo da parte dell’INPS e l’innalzamento dell’età di vecchiaia fino a 67 anni proposto dal Governo Gentiloni sono elementi che non tengono conto di quanto sia faticoso e gravoso il lavoro dell’edile”.

L’incontro con la stampa

Sul rinnovo del Contratto nazionale e sul previsto sciopero di dicembre nella sede della CGIL di Bergamo, si è tenuto un incontro con la stampa: per i tre sindacalisti è stata anche l’occasione di prendere di nuovo posizione rispetto all’altro tema, tutto locale, dell’unificazione delle casse edili, dopo le ultime notizie pubblicate sabato scorso sulla stampa cittadina: “Questo è il momento di passare dalle parole (scritte sui giornali e, tra l’altro, mai discusse là dove invece dovrebbe tenersi il confronto) ai fatti: per noi, lo ripetiamo, l’unificazione di Cassa Edile ed Edilcassa è prioritaria, una scelta lungimirante che guarda al futuro. Ma sia chiaro che non la realizzeremo sulla pelle dei lavoratori”.

I vantaggi di unificare le casse

Inoltre, riteniamo sia poco utile continuare a rimarcare che una Cassa abbia superato l’altra per importanza. Per i sindacati i due enti sono uguali. Ragionare su quale sia più rilevante non è utile. Se si procedesse all’unificazione, il nuovo organismo potrebbe attestarsi fra le prime cinque Casse edili nel panorama nazionale. È questo quello che conta. “Torniamo, poi, a sottolineare – proseguono i sindacati – che noi rappresentiamo il 50% delle parti sia nell’uno che nell’altro ente paritetico. Senza il nostro coinvolgimento gli obiettivi non potranno essere raggiunti. E’ ora che le trattative, svolte sino a qui solo sui giornali dalle nostre controparti, approdino a un tavolo di confronto che chiediamo da tempo”.

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