Liste d’attesa nelle RSA cresciute del 70%

Le domande di accesso alle case di riposo della provincia di Bergamo sono salite, nel corso di un solo anno di quasi il 70%. Nello stesso periodo, le persone in lista di attesa sono cresciute di quasi il 33%. È quanto emerge dalla proiezione che FNP CISL Bergamo ha fatto con i dati ATS, comparando la situazione del 31 ottobre 2022 con quella del 31 ottobre appena trascorso. Al 31 ottobre 2022, in lista d’attesa c’erano 8.695 domande e 3.135 persone. Un anno dopo, le domande sono salite a 14.642 (+5.947, +68,4%) e le persone che le hanno presentate a 4.162 (+1.027, +32,8%). Per ogni singola persona sono state fatte più di una domanda d’ingresso nelle RSA. Di fatto, però, nel giro di un anno sono state presentate circa quaranta domande al giorno, festività comprese. L’aumento dell’età, come anche e soprattutto l’aumento delle condizioni di non autosufficienza, hanno prodotto questo non certo inatteso boom delle iscrizioni alle liste di attesa, che aveva conosciuto un momento di calo durante la recente pandemia causata dal Covid.

Comunque, l’impennata di richieste ha, secondo i Pensionati CISL di via Carnovali, origini ben note e in qualche modo previste: il miglioramento degli stili di vita e l’allungamento dell’età; la situazione economica che consente all’attuale generazione anziana una capienza dignitosa e la condizione di solvibilità delle rette (sempre più difficile se si analizzano le pensioni future); una rete familiare e sociale ancora in grado di tamponare le emergenze. D’altro lato, però, affiorano le situazioni negative: nonostante i numerosi appelli degli ultimi tempi, non c’è stato quell’innalzamento richiesto dell’offerta dei servizi socio-assistenziali e sanitari sul territorio, qualificati rispetto alle nuove esigenze.

La capienza attuale delle RSA del nostro territoriosottolinea Roberto Corona, della segreteria provinciale FNP CISLè assolutamente sottodimensionata rispetto alle esigenze delle popolazione anziana, soprattutto proprio perché un  programma di avvio di RSA Aperte, di medicina del territorio di servizi qualificati e adeguati rivolti a persone anziane, sole o non autosufficienti non è mai partito veramente e seriamente: gli esempi positivi si possono contare sulle punte delle dita. Inoltre, non dimentichiamo la questione rette che automaticamente esclude dalle prestazioni delle RSA una fetta di possibili utenti che crescerà con il passare degli anni e con l’abbassamento degli assegni pensionistici”.

FNP CISL Bergamo da tempo si è fatta promotrice di proposte alternative al ricovero in RSA, a partire dal punto unico di accesso per arrivare all’infermiere di famiglia, all’assistenza famigliare, alla medicina specialistica, dalle  comunità alloggio alle case famiglia per anziani,  centri diurni, co-housing, assistenti di condominio…

Le possibilità possono essere molteplici, ma serve il concorso di tutti gli attori – prosegue Corona –. È ormai inevitabile riunire ad un tavolo provinciale tutti i soggetti coinvolti, per costruire insieme e  condividere  un osservatorio provinciale sul presente e soprattutto sul futuro della vita anziana, non solo delle RSA, su come affrontare l’offerta  di servizi essenziali. FNP CISL Bergamo sollecita quotidianamente i livelli istituzionali , e da tempo chiediamo questo tavolo di confronto oggi non più rimandabile”.

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