Dal 6 luglio i “nuovi” saldi estivi 2023 con il rischio di “vecchi” problemi

saldi estivi 2023

I saldi estivi 2023 in Lombardia partiranno giovedì 6 luglio, per una durata di 60 giorni con divieto di vendite promozionali nei 30 giorni precedenti. Previsioni di spesa che vanno dai 120 euro per i più giovani ai 150 euro per gli adulti, che scontano evidentemente le difficoltà economiche inflattive sui generi di prima necessità, gli aumenti dei mutui e delle utenze di questo periodo.

Ricordiamo  – dice Mina Busi, presidente di ADICONSUM Bergamo -, che entrano in vigore dall’1 luglio 2023 nuove misure sugli sconti di fine stagione previste dal decreto legislativo, approvato lo scorso 7 marzo, in attuazione della direttiva Ue N. 2019/2161. Sono previste  regole più rigide sulla trasparenza dei prezzi e sulle vendite nei siti e-commerce, con sanzioni più gravose per pratiche commerciali scorrette.

In primis c’è il contrasto alla pratiche di alzare il prezzo del prodotto prima dell’applicazione della percentuale di sconto, pratica da noi sempre tenuta sotto controllo. La nuova normativa prevede infatti l’obbligo dei negozianti di indicare oltre alla percentuale di sconto e al prezzo finale anche il prezzo più basso applicato nei 30 giorni precedenti, non si fa quindi più riferimento al solo prezzo di listino. Misura  che si applica non solo ai negozi fisici, ma anche alle vendite sul web e alle piattaforme di e-commerce. I commercianti che non si atterranno  alle nuove disposizioni vanno incontro ad una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098 euro”.

I consigli ADICONSUM per acquisti in sicurezza

  • Conservare sempre  lo scontrino:  la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto;
  • Le vendite in saldo devono essere relative agli  avanzi di fine stagione  e non a fondi di magazzino.  Fare attenzione quindi a quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono riempiti dei più svariati articoli.
  • Nei giorni che precedono i saldi visitare i negozi per individuare  quello che  interessa e che serve, segnando il prezzo per verificare la veridicità dello sconto praticato.  Non fermarsi mai al primo negozio  ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
  • Valutare la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento. Un prezzo più altro non necessariamente significa comprare un prodotto di qualità. Fare attenzione ai marchi “clonati”.
  • Sconti superiori al 50%, possono nascondere merce non proprio nuova.
  • Rivolgersi preferibilmente  ai negozi di fiducia e  non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo.
  • Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante il quale per fidelizzare il cliente dovrebbe consentirlo. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
  • Pagamenti: Il commerciante è obbligato ad accettare forme di pagamento elettroniche (carte, bancomat) anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
  • Le modifiche e/o adattamenti sartoriali sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.  
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