La questione del recupero ticket da parte di Regione Lombardia

recupero ticket da parte di Regione Lombardia

Sta proseguendo, anche in questi giorni, l’attività di recupero crediti della Regione Lombardia tramite ATS Bergamo avviata in modo massivo da alcuni anni, in seguito ai controlli sulle autocertificazioni di esenzione dal ticket. Sono circa 7.000 le diffide inviate e oltre 11.000 i verbali che stanno arrivando in questi giorni nelle case dei bergamaschi, indirizzati soprattutto a pensionati e disoccupati che hanno beneficiato dello status di esente dal ticket sanitario, “autocertificando” condizioni che dai controlli risulterebbero non veritiere. I controlli con esito negativo sono messi a disposizione delle Aziende Sanitarie dal Ministero della Economia e Finanze, avvalendosi di incroci di banche dati di Agenzia delle Entrate, Inps e Ministero del lavoro.

Le contestazioni inviate sono relative a controlli sulle  esenzioni con codici E01, E02, E03, E04, E02, E12 che hanno prodotto esito “negativo” rispetto ad una o più condizioni attestate: in alcuni casi, a esempio, il reddito del nucleo familiare  risulta superare la soglia prevista, o lo stato dichiarato di disoccupato o di pensionato al minimo non viene rilevato negli archivi INPS.

Si ha tempo 30 giorni dal ricevimento della diffida per presentare argomentazioni e documentazione difensiva, con le modalità riportate nelle lettere stesse. Per orientarsi correttamente, in ogni lettera il cittadino troverà il codice di esenzione che ha prodotto un esito negativo al controllo ed una breve sintesi della motivazione. In qualche caso si hanno più motivazioni concomitanti.

Si rilevano, però, situazioni paradossali, secondo Mina Busi, presidente di ADICONSUM Bergamo:il Codice E04, superando la soglia di reddito pensionistico, darebbe diritto all’esenzione E01 ed E14 (dal 31/3/2014), quindi è fondamentale che Regione Lombardia consenta il travaso di queste posizioni nell’esenzione corretta, così come è avvenuto in passato tra E01 ed E05. Del resto, è impensabile far pagare il ticket a chi ha pensioni di 9.000 euro l’anno, quando l’esenzione corretta prevede un reddito nazionale fino a 36.151 € e regionale fino a 38.500 €.

Auspichiamo continua Busi che Regione Lombardia prenda atto di tali situazioni e valuti un intervento tale da rendere uniforme il trattamento tra i vari cittadini al di là della certificazione errata che risulta agli atti. Siamo in presenza di redditi bassi che superano di poco la soglia prevista dalla esenzione E04,  che con il carovita attuale c’è davvero da chiedersi come fanno a sbarcare il lunario, e se hanno usufruito di esenzione evidentemente hanno avuto vari problemi di salute. Proprio per questo riteniamo che ATS dovrebbe permettere il pagamento, se dovuto, in modo rateale, mentre i verbali chiedono il regolamento in un’unica soluzione. Abbiamo poi rilevato molti casi di familiari a carico ai fini dell’esenzione ticket, ma non dichiarati a carico ai fini fiscali, pur non avendo reddito. In questi casi il cittadino non ha usufruito della detrazione fiscale quindi ha pagato più tasse del dovuto ed ora gli viene richiesto quanto ottenuto con i ticket! L’errore spesso sta nel CU INPS che per alcuni anni ha omesso i familiari a carico, quindi il cittadino che non  aveva nulla da dichiarare non si è accorto e non ha fatto il 730 perdendo il beneficio fiscale. Certo è che siamo di fronte ad una serie di normative complesse da interpretare figuriamoci per un cittadino che non conosce la materia”.

Per ogni altra indicazione, e per contestare, l’assistito non deve fare altro che seguire le indicazioni riportate nella lettera, sul retro: può contattare gli uffici chiamando i numeri riportati o rivolgersi alle nostre sedi per l’assistenza prima di pagare. Qualora, a seguito di un’accurata istruttoria, le argomentazioni presentate e la documentazione relativa vengono ritenute esaustive e corrette, si archivia il procedimento senza nessun addebito per il cittadino. Se le contestazioni non vengono accolte, e si confermano gli addebiti con adeguate motivazioni, o ancora, se non si paga e non si contesta, il procedimento prosegue come da normativa.

Da quanto ci viene riferito – conclude la presidente di ADICONSUM -, l’assegnazione dell’esenzione è avvenuta in modo superficiale e la colpa non può ricadere solo sull’assistito, perché firma l’autocertificazione. E’ necessario fornire agli sportelli indicazioni chiare in modo da evitare errori”.

Potrebbe piacerti anche

Archivi

Categorie

Tags: ,

Altri post simili