I venti punti del risparmio energetico

risparmio energetico

Contro il caro-bollette e gli sprechi di energia una guida in 20 punti per risparmiare sui consumi e aiutare l’ambiente.

1)  Utilizzare lampadine a risparmio energetico: la tecnologia LED permette un grande risparmio energetico, a parità di potenza assorbita, produce una luce 5 volte superiore rispetto alle classiche lampadine ad incandescenza e alogene. La vita di esercizio di un LED a luce bianca è di circa 15.000 ore; mettendolo a confronto con le lampadine fluorescenti (7.500 ore di esercizio) e con le lampadine alogene (750 ore), si può notare il risparmio in termini di manutenzione nel tempo.

2) Migliorare la coibentazione dell’abitazione è un passo molto importante poiché riduce significativamente il fabbisogno energetico. La realizzazione di un isolamento termico a cappotto dell’involucro e in particolare la coibentazione della copertura, riducono le dispersioni tra il 40 e il 50%. Il minor fabbisogno di energia termica una volta realizzati gli interventi consente inoltre di installare una caldaia meno potente e quindi meno dispendiosa.

3) Isolare tetto e soffitto per contenere le dispersioni di calore verso l’alto.

4) Utilizzare serramenti a doppi vetri con materiali altamente coibentanti come ad esempio PVC e legno, a taglio termico, con vetri doppi o tripli. In caso di installazione di tapparelle, è bene andare a verificare che i cassonetti siano ben coibentati in modo da evitare infiltrazioni d’aria.

5) Ridurre l’utilizzo di acqua calda: fare il bagno rispetto a fare una doccia implica un consumo di acqua di quattro volte superiore. il consumo medio di acqua per fare il bagno è di 120 -160 litri, mentre per fare una doccia di 5 minuti è stimato un consumo di 75-90 litri e per una di 3 minuti 35-50 litri. Per ridurre ulteriormente i consumi è importante chiudere l’acqua quando ci si insapona o quando si fanno trattamenti tipo balsamo o maschere; un ulteriore risparmio si può ottenere installando frangi-getto o riduttori di flusso su rubinetti e doccette.

6) Preferire apparecchi elettronici di classe energetica superiore sostituendo una lavatrice di 20 anni fa con una odierna in classe A si potrebbe ottenere un risparmio di energia elettrica del 35%; prendendo invece in considerazione la sostituzione di un frigorifero si potrebbe arrivare fino al 40%.

7) Utilizzare ciabatte multipresa: mediamente la televisione o qualsiasi apparecchiatura elettronica in stand-by, cioè con la luce rossa accesa, assorbe una potenza da 1 a 4 Watt (dipende da marca e modello). Se moltiplichiamo questo dato per 24 ore, risulta che sono stati consumati tra i 24 e i 96 Wh. Questo dato diventa impressionante se moltiplicato per l’intero anno, vale a dire cumulando un consumo inutile stimato tra gli 8.760 Wh e i 35.040 Wh e, se presenti in casa non solo il televisore in stand-by ma anche un lettore dvd, un decoder, uno stereo oppure un computer, la situazione risulta essere ancora peggiore. La soluzione a questo problema potrebbe essere quella di riunire tutte le spine degli apparecchi elettronici in una ciabatta multi-presa con un interruttore annesso, in modo da poter spegnere tutti con un unico gesto se non utilizzati.

8) Non lasciare la luce accesa inutilmente quando esci da una stanza

9) Realizzare impianti di generazione di energia rinnovabile: uno dei sistemi più diffusi è l’impianto solare fotovoltaico, il quale è costituito da una serie di pannelli composti a loro volta da moduli di silicio, che sfruttano l’incidenza della radiazione solare per produrre energia elettrica.

10) Effettuare la manutenzione degli impianti. È la regola numero uno in termini di sicurezza, risparmio e attenzione all’ambiente. Un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. Chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una multa a partire da 500 euro (DPR 74/2013)

11) Controllare la temperatura degli ambienti: avere in casa temperature estive nella stagione più fredda è uno spreco, inoltre l’aria calda e secca nuoce alla salute. La normativa prevede una temperatura fino a 20°C, ma 19°C sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Ogni grado in più comporta consumi di energia significativi, con conseguente aggravio in bolletta

12) Fare attenzione alle ore di accensione dei riscaldamenti. È inutile tenere acceso l’impianto termico di giorno e di notte. Iltempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da un massimo di 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (nord e zone montane) alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia).

13) Schermare le finestre durante la notte chiudendo le persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti

14) Evitate ostacoli davanti e sopra i termosifoni e non lasciare le finestre aperte a lungo. Installa pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È una soluzione semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore, soprattutto nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete riducendone spessore e grado di isolamento. Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno.

15) Fare il check-up dell’immobile con la valutazione di un tecnico sul grado di efficienza di un immobile, effettuata tramite la diagnosi energetica o l’attestato di prestazione energetica (APE)

16)  Dotare l’impianto di una centralina automatica per la temperatura che evita sbalzi di potenza. La possibilità di programmazione oraria, giornaliera e settimanale garantisce un ulteriore risparmio energetico. Anche la domotica aiuta a risparmiare: cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici permettono di regolare la temperatura e il tempo di accensione anche a distanza

17) Utilizzare valvole termostatiche per regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni

18) Utilizzare un sistema di contabilizzazione del calore per gestire in autonomia il riscaldamento del proprio appartamento e permettere al singolo utente di risparmiare e di pagare solo in base al consumo effettivo

19) Sostituire la caldaia esistente con una caldaia a condensazione. Dal 2015 si possono installare solo caldaie a condensazione. Valuta la possibilità di sostituire il vecchio impianto con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza (anche caldaie alimentate a biomassa e sistemi ibridi) abbinati a impianti solari termici e fotovoltaici. Anche per questi interventi è possibile usufruire degli sgravi fiscali.

20) Sbrinare regolarmente frigoriferi e congelatori


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