Dal decimo Congresso Fnp Bergamo l’attenzione al disagio degli anziani

Nella Bergamasca le anziane e gli anziani over 65 costituiscono poco meno del 24% della popolazione: l’11% è sotto i 74 anni e rappresenta persone ancora in forma; il 9% sta tra i 75 e gli 84 anni, e in generale vede persone più fragili. Entrambe le fasce di popolazione, però, hanno bisogno di attenzioni e servizi nuovi e diversi soprattutto da quelli offerti alle anziane e agli anziani non autosufficienti, che rappresentano circa il 4% di tutta la popolazione.

Caterina Delasa lo dice dal palco del decimo Congresso FNP Bergamo, categoria CISL che rappresenta e tutela circa 60 mila pensionati bergamaschi. All’appuntamento di Caravaggio, la Segretaria generale uscente ricandida l’intera squadra di segreteria per guidare nei prossimi quattro anni l’attività sindacale post pandemia. Una condizione che ha provocato dissesti socio economici che il sindacato chiede di sistemare e sui quali avanza proposte concrete.

Secondo Delasa, “l’intero sistema di protezione sociale (sanitario, socioassistenziale e le reti familiari) dovrà misurarsi sempre di più con la portata di questo cambiamento, promuovendo il mantenimento della persona anziana nel proprio contesto abitativo, familiare e sociale che si è dimostrata la strategia più efficace d’intervento, ma c’è bisogno di un’azione comunitaria coordinata dall’ente pubblico con l’intervento di associazioni del terzo settore che si facciano carico innanzitutto di favorire un invecchiamento attivo, mettendo al centro socialità, interessi e attività che hanno conseguenze positive sulla salute mentale e fisica, riducendo i fattori di rischio e rallentando il più possibile nel tempo la perdita della propria autonomia, perché il grande nemico da affrontare in tal senso è la solitudine e l’isolamento sociale”.

La pandemia ha messo in luce con maggior evidenza l’arretratezza dei servizi territoriali per le persone anziane sia per quanto riguarda l’assistenza domiciliare (“con servizi frammentati e discontinui”), sia per l’assistenza nelle Residenze per anziani in generale.

A Bergamo le 65 RSA ospitano oltre 6.000 persone per lo più over 80, per la maggior parte affette da pluripatologie e da diverse forme di demenza. “È arrivato il momento – ha precisato Delasa – di ripensare il ruolo delle RSA, oggi sempre più sanitario, e nel contempo sperimentare forme di residenzialità alternativa. Sono molte di più le persone in condizione di non autosufficienza  che vivono in casa, assistite da badanti o famigliari con enormi fatiche per l’assistenza e rilevanti oneri economici”.

Nella revisione della Legge Regionale 23/2015, secondo la leader dei Pensionati CISL Bergamo, è centrale e urgente una riorganizzazione del territorio che non lasci spazio alle solite promesse ma dia concrete risposte alle persone. “Quando si chiude un ospedale o lo si ridimensiona, i cittadini protestano perché l’ospedale è un presidio aperto 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno; quindi va organizzato un territorio che dia risposte ai cittadini, alla cronicità, all’assistenza domiciliare integrata, ai malati terminali 24 ore su 24. E se c’è qualcosa che ci dovrebbe aver insegnato la crisi sanitaria determinatasi nella pandemia, è che lo Stato ( Ministero e Agenas) deve recuperare la capacità programmatoria della sanità, ma deve anche definire un modello organizzativo centrale della cura che poi le Regioni possano sperimentare”.

Ma l’attenzione sindacale in merito alla revisione della Legge 23 riguarda anche il rapporto fra pubblico e privato: “Nella prima fase della pandemia è mancata una piena assunzione di responsabilità nella gestione del covid da parte delle strutture private, con qualche eccezione nel tempo a seguire. Il problema va risolto a monte in un modello che preveda una piena integrazione tra pubblico e privato, che significa precludere la possibilità per i privati convenzionati di dare copertura quasi sempre agli interventi ad alto rendimento e a basso rischio”.

Il decimo Congresso FNP Bergamo si concluderà domani 15 dicembre, con la prosecuzione del dibattito iniziato oggi e l’elezione delle cariche della federazione territoriale. La Segreteria di Caterina Delasa mette al voto la sua idea di rinnovamento, “… che deve partire dai nostri valori sindacali e presuppone da parte di tutta l’Organizzazione scelte strategiche che partono da quelle periferie umane e sociali che hanno più bisogno di noi se non vogliamo correre il rischio di essere sempre più marginali. Mettere la persona al centro per la CISL e nello specifico per la FNP significa anche farsi carico di un ascolto, di un aiuto che non trova risposta nei nostri molteplici servizi, ma che ha a che fare con il moltiplicarsi delle difficoltà di un mondo in cui pare non ci sia più posto per chi da anni ha rallentato il passo e che, pur in possesso di quell’autonomia che un tempo gli poteva bastare, si ritrova a non saper più svolgere quelle attività che pensava di poter gestire: prenotare visite mediche, controllare la propria pensione, rivolgersi alle varie amministrazioni e perfino effettuare pagamenti… e tanto altro, un mondo sempre meno a misura di vecchio a cui dobbiamo attenzione e nuove risposte”.

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