E’ accettabile oggi morire ancora sul lavoro per una caduta dall’alto?

Efrem Plebani

Le parole ormai stanno a zero! Efrem Plebani, 64 anni, operaio edile di Foresto Sparso, è morto giovedì 19 novembre per le conseguenze riportate da un’altezza di 5 metri in un cantiere in zona Piazzale Massari a Milano. Portato all’ospedale Niguarda già in condizioni gravissime, i traumi al cranio e al torace e l’arresto cardiaco conseguente, nonostante i tentativi di rianimazione, non gli hanno concesso una seconda possibilità. Spesso non ci sono seconde possibilità!

Ecco perché il grido che si è alzato da Piazza Santi Apostoli lo scorso sabato durante la manifestazione unitaria degli edili, incentrata sul tema della sicurezza, deve essere ascoltato immediatamente! Può un operaio di 64 anni lavorare ancora in un settore così esposto? E’ accettabile che nel 2021 si muoia ancora come 50 anni fa per caduta dall’alto? Questo è solo l’ultimo di una lunga e inarrestabile serie di infortuni gravi, gravissimi e mortali che stanno ormai da tempo colpendo le nostre province, così come il resto del Paese. Ogni volta tanto dolore e tanta rabbia, ogni volta esauriamo le parole.

E’ evidente che non si stanno mettendo in atto tutte le misure di prevenzione, non si fa ancora abbastanza per informare, formare adeguatamente e in modo costante i lavoratori, i controlli non sono assolutamente sufficienti e non si sanzionano pesantemente le irregolarità. Per evitare che succedano ancora queste tragedie si ritiene non più rinviabile la Patente a Punti che consentirebbe di selezionare, anche dal punto di vista degli investimenti in salute e sicurezza, le imprese sane e strutturate che rispettano le regole.

Inoltre si chiede al Governo, che proprio in queste settimane sta discutendo la manovra di bilancio, di intervenire e migliorare l’accesso alla pensione attraverso l’Ape Social per i lavoratori edili che non possono e non devono a 64 anni svolgere un lavoro così gravoso.  In questa fase espansiva del settore delle costruzioni o investiamo il massimo su salute e sicurezza o ci ritroveremo tutti i giorni con questo bollettino di guerra indegno di un paese civile.

Le Segreterie milanesi e bergamasche di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil esprimono tutto il loro cordoglio e la loro vicinanza alla famiglia della vittima e si rendono fin da ora disponibili per qualsiasi tipo di assistenza.

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