Il decreto porta la data del 23 giugno 2017, con tanto di firma dei ministri del Lavoro e dell’Economia. Ma il quadro – politico – è cambiato, mentre resta la necessità di una proroga degli ammortizzatori sociali nell’ambito dell’articolo 42. È il motivo per cui in Provincia si è tenuto un faccia a faccia tra i sindacati che seguono Italcementi (che fa capo al colosso tedesco HeidelbergCement) e alcuni politici bergamaschi: i parlamentari Daniele Belotti (Lega Nord), Elena Carnevali (Pd), Antonio Misiani (Pd) e il consigliere regionale Dario Violi (M5S).
Cosa prevedeva il decreto
Il decreto in questione autorizzava una proroga della cassa integrazione straordinaria (a zero ore senza rotazione) di 15 mesi – precisamente dal 24 settembre 2017 al 31 dicembre 2018 – per un massimo di 430 dipendenti Italcementi. Numeri che sul nostro territorio si traducono in 250 lavoratori della sede centrale e in 10 addetti della cementeria di Calusco d’Adda. Il punto è che l’ammortizzatore sociale è in scadenza a fine anno e in Cigs ci sono ancora circa 180 dipendenti, la maggior parte concentrata all’i.lab, che ospita la nuova sede Italcementi (il quartier generale storico si trovava in via Camozzi in città) e il Centro innovazione di prodotto di HeidelbergCement.
In campo i sindacati
Sindacati (Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil) e politici si incontrano da qualche tempo per capire se è possibile una proroga della cassa di ulteriori 12 mesi, a copertura del 2019. Ed è per questo che i parlamentari bergamaschi si sono mobilitati in blocco, firmando una lettera all’indirizzo del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, per sottoporre il caso alla sua attenzione. La questione è particolarmente delicata, perché, in caso di una mancata proroga della Cigs c’è il rischio di licenziamento dei lavoratori, che, in quanto ad ammortizzatori sociali beneficerebbero di due anni di Naspi, l’indennità di disoccupazione.
Altri casi aperti
La prosecuzione del trattamento di integrazione salariale era stata presa in considerazione visti i “casi di rilevante interesse strategico per l’economia nazionale che comportino notevoli ricadute occupazionali, tali da condizionare le possibilità di sviluppo economico territoriale“. Oltre ad Italcementi, a (ri)presentare richiesta di proroga ci sono anche Piombino Logistics e Aferpi. Se il governo è a conoscenza di questi casi, portare a casa un prolungamento degli ammortizzatori sociali non è cosa da poco. Oltre ai cavilli normativi, infatti, c’è il tema della copertura economica. Con il dubbio se inserire questa eventuale proroga nella legge di Stabilità o creare un decreto ad hoc. Certo è che gli incontri, a livello informale e non, proseguiranno per provare a garantire una copertura a lavoratori in difficoltà.
(Francesca Belotti, da Eco di Bergamo del 9 ottobre 2018)