Presentata la ricerca sugli accordi aziendali della Fim Cisl Bergamo

accordi aziendali della Fim Cisl Bergamo

La FIM CISL di Bergamo si “guarda dentro” e scopre che nel quadriennio 2017 – 2020 ha stipulato la bellezza di 151 accordi in 106 aziende, ottenendo miglioramenti su stipendio (la retribuzione media dei metalmeccanici bergamaschi, in Lombardia , è seconda solo a quella dei bresciani), piani welfare, gestione dell’orario, piani formativi, ferie e temi organizzativi. La segreteria dei metalmeccanici CISL di Bergamo ha presentato nel corso di un Consiglio generale del 25 giugno i risultati della ricerca La contrattazione a Bergamo”,occasione che permetterà, nelle intenzioni della categoria, di “prendere consapevolezza del lavoro svolto, creare un modello di analisi che consenta di estrapolare i contenuti chiave degli accordi e da qui trarre indicazioni per la contrattazione futura”.

Un sindacato che non contratta è un sindacato mortoha esordito Luca Nieri, segretario generale della FIM CISL di Bergamo, e quando si esercita l’istituto della rappresentazione, si scoprono virtù e qualità: dalla capacita di conoscere i bisogni dei lavoratori a offrire risposte adeguate. Negli ultimi cinque anni, abbiamo stretto oltre 150 accordi: un numero impressionante, ma spesso e volentieri ci dimentichiamo di valorizzare una contrattazione che è fondamentale. Lo è stato nell’anno della pandemia, quando è stata difensiva, lo sarà da domani quando dovrà essere espansiva. Abituiamoci a dare il giusto peso e il giusto valore a una tipologia che passa in secondo piano ma che rimane fondamentale. Molte grandi aziende si stanno preparando alla fase di rinnovo del secondo livello. Prepariamoci per arrivare attrezzati nel modo migliore: studiamo buone pratiche e punti di riferimento, spesso frutto delle nostre riflessioni, per ottenere risultati migliori”.

Le zone di Ponte San Pietro e Albano S. Alessandro sono quelle più fruttuose per la contrattazione di secondo livello della FIM. Qui sono stati firmati 71 accordi, quasi la metà del totale. Il salario rappresenta il 97,5% sul totale degli accordi; l’orario il 30,8%; il welfare il 41.6%,  la conciliazione il 27,5%, ambiente e sicurezza il 21,7, e anche la formazione è presente nel 21,7% degli accordi. Il 52% degli accordi che la FIM firma da sola contengono esclusivamente contenuti salariali. “Le associazioni datoriali sono poco presenti ai tavoli negoziali. La loro presenza non è necessariamente indice di una maggiore complessità degli accordi; la presenza di un’altra sigla sindacale invece sì”, annotano i curatori della ricerca, Elena Scippa e Giancarlo Carminati.

Il salario viene negoziato in 117 dei 120 accordi: nel 96% dei casi in forma variabile, nel 29% in forma fissa. Dei 5 accordi in cui sono presenti esclusivamente forme fisse di salario, 4 sono veri e propri premi ; il quinto è esclusivamente una “una tantum” per il periodo di carenza contrattuale.

Per Lucio Imberti, docente dell’Università di Bergamo, “la FIM, e in molti casi la FIM di Bergamo, è stata  capace di introdurre nuove materie e di avere spesso lo sguardo lungo. Ora, l’aspetta la sfida dell’innovazione nella contrattazione aziendale, sia nella principale e classica materia salariale, sia negli altri diritti contrattuali, con particolare riferimento a tutte quelle materie che implicano un coinvolgimento del sindacato e delle rappresentanze aziendali in ambito organizzativo (ambiente, salute e sicurezza; orario di lavoro; lavoro agile; inquadramento; formazione; partecipazione organizzativa). Quali saranno scelte strategiche, utili per aprire uno spazio consistente per scegliere in quale direzione andare?”.

Occorre iniziare  a ragionare a più ampio spettro per migliorare i risultati degli accordi di secondo livelloha concluso Elena Scippa -. Professionalità, welfare e conciliazione, gap salariale e percorsi di carriera, formazione più sartorializzata, su misura di lavoratori e singoli stabilimenti, e sicurezza volta veramente a combattere la piaga degli infortuni. Serve individuare ancora più istituti contrattuali e puntare ancora di più sul sociale”.

FIM, con le altre categorie dei metalmeccanici, ha rinnovato negli ultimi anni ben quattro CCNL di settore. Qui abbiamo inserito risposte significative su salario e parti normative. Grazie a questi strumenti, ora, formazione e inquadramento possono essere elementi importanti per implementare nella contrattazione aziendale una nuova linfa di azione contrattualeha detto Ferdinando Uliano, componente della segreteria nazionale della FIM CISL (vedi foto) -. A Bergamo l’inquadramento professionale ha avuto esperienze importanti. Oggi abbiamo nuovi strumenti che possono essere centrali nella nuova azione contrattuale, e Bergamo saprà certamente svolgere un ruolo significativo nelle prossime occasioni di progettazione e rinnovo degli integrativi”.

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