Salute e sicurezza, Cisl Cisl Uil Lombardia. Servono azioni concrete per fermare la strage

Circa trecento sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil, arrivati da tutta la Regione (e una nutrita rappresentanza della Cisl Bergamo guidata dal Segretario Danilo Mazzola) sono scesi in piazza questa mattina sotto Palazzo Lombardia per dire “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro” e chiedere con forza a Regione Lombardia, alle associazioni datoriali e alle aziende un’azione concreta e condivisa di prevenzione degli infortuni e delle morti sul lavoro. Dopo centinaia di assemblee indette nei posti di lavoro, gli scioperi e i presidi territoriali organizzati dalle strutture provinciali, prosegue dunque la mobilitazione per chiedere più sicurezza nei luoghi di lavoro.

E proprio nel giorno del presidio regionale è arrivata notizia di un nuovo infortunio mortale in Lombardia: un uomo di 50 anni ha perso la vita alla Fonderia di Torbole Casaglia, nel bresciano. Si tratta dell’ottava vittima in occasione di lavoro solo nell’ultimo mese nella nostra regione.

Ripresa infortunistica e morti sul lavoro s’incrociano sempre con intollerabili inerzie e mancanze rispetto alla prevenzione in azienda e con gravi insufficienze nell’azione pubblica di controllo e sanzione per la sicurezza nei luoghi di lavoro – ha sottolineato Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia (GUARDA IL VIDEO), introducendo la mattinata -. Non è accettabile che la ripresa delle attività produttive dopo la fase più critica dell’emergenza sanitaria da Covid-19 avvenga a scapito della vita e della salute delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Al presidio sono intervenuti i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Lombardia, Alessandro Pagano, Ugo Duci, Danilo Margaritella. Hanno partecipato anche gli attori del Teatro Officina, che hanno riproposto due intense letture tratte da loro produzioni dedicate alla salute e alla sicurezza sul lavoro.

Concludendo la manifestazione, il segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci, ha detto: “Ormai assistiamo ad una strage quotidiana. Questa Regione deve smetterla di prendere impegni, di fare promesse e non realizzare quel che servirebbe per evitare questa strage. Servono 800 ispettori, professionisti della prevenzione e dei controlli. Perché senza i controlli e le verifiche in tante aziende la sicurezza viene messa sotto il tappeto. Noi non siamo certo contro il profitto delle imprese, ma le donne, gli uomini, la salute e la vita devono venire sempre prima di ogni profitto. Non si può risparmiare sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori. E allora servono i professionisti necessari, bisogna realizzare percorsi di formazione che riguardino i datori di lavoro e anche i lavoratori. Bisogna passare dagli annunci declinati “al futuro” al “qui, subito e ora” delle azioni concrete!”.

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