È rimasto schiacciato, mentre posava una lastra di cemento armato in un cantiere edile a Pagazzano, in provincia di Bergamo ed è morto sul colpo. Aveva 46 anni. Una nuova, terribile, morte sul lavoro si è registrata oggi, l’ultima di una serie infinta e dolorosa. Per dare un segnale chiaro dell’assurdità di tante vite perdute, i sindacati degli edili di CGIL, CISL e UIL di Bergamo hanno proclamato uno sciopero del loro settore. La mobilitazione si svolgerà per 2 ore mercoledì 12 maggio a livello provinciale. È previsto anche un presidio dalle 16 alle 17 davanti alla Prefettura di Bergamo.
“Al Prefetto chiederemo di intervenire presso il Governo perché venga riattivato subito il Tavolo della Salute e della Sicurezza costituito presso il Ministero del Lavoro – hanno detto Giuseppe Mancin, FENEAL UIL, Simone Alloni, FILCA CISL, e Luciana Fratus, FILLEA CGIL -. Dopo i drammatici eventi dei giorni scorsi che hanno contribuito a riaccendere l’attenzione sul tema, malgrado in Italia si muoia di lavoro ogni giorno, non bisogna dimenticarlo, ora è di nuovo la nostra provincia a venire colpita. Lo diciamo da anni, basta, è inaccettabile che un lavoratore muoia in questo modo”.
“Ancora una volta registriamo come il settore dell’edilizia sia il comparto più esposto e rischioso – proseguono i sindacalisti -. Si muore ancora come 50 anni fa, anche sui cantieri: per cadute dall’alto, schiacciamento e movimentazione dei materiali sono le principali cause di infortunio. La positiva ripresa produttiva del settore dell’edilizia anche nella nostra provincia non può corrispondere, tragicamente, a un aumento degli infortuni o alla mancata attenzione al tema della sicurezza nei cantieri”.
“Ribadiamo ancora una volta l’importanza dei controlli nei cantieri edili, della verifica della regolarità delle imprese anche attraverso l’iscrizione alle Casse Edili e agli Enti Bilaterali che garantiscono l’informazione, la formazione dei lavoratori e le 16 ore di ingresso per chi lavora nei cantieri – aggiungono Mancin, Alloni e Fratus -. Occorre dare attuazione al Durc di congruità e alla Patente a punti per le imprese, rafforzare i controlli e le sanzioni, alzare la guardia contro lavoro irregolare ed illegalità nel sistema degli appalti. È necessario poi potenziare gli organici di tutti gli organi ispettivi, dall’Ispettorato del lavoro, all’ATS, a INPS e INAIL. La sicurezza deve essere la priorità in ogni luogo di lavoro e deve essere vista come un investimento e non come un costo. Gli investimenti previsti per il rilancio del paese devono prevedere interventi forti in salute e sicurezza per un lavoro più giusto e dignitoso”.
I sindacati esprimono tutta la loro vicinanza alla famiglia del lavoratore morto oggi.