Sciopero alla SIAC di Pontirolo Nuovo per la lavoratrice licenziata dopo 38 anni

lavoratrice licenziata dopo 38 anni

Riuscita la prima giornata di sciopero, con adesione vicina al 90%. Ora ci attendiamo che la proprietà ci convochi per annunciare un passo indietro sulla decisione del licenziamento della lavoratrice e di volerla reintegrare al suo posto”. Così, Mirco Locati, della FIM CISL Bergamo, sintetizza la giornata in SIAC a Pontirolo Nuovo, teatro nei giorni scorsi di “… una antipatica decisione, soprattutto arrogante e irrispettosa”. Questa mattina, tanti lavoratori hanno partecipato all’ora di sciopero (l’ultima di ogni turno) per protestare contro “l’atteggiamento da padroni insensibili e boriosi” che ha portato la collega ad essere licenziata.

L’appartenenza non si chiede la si ottiene con atteggiamenti responsabili – continua Locati -. Questa lavoratrice, invece, è stata vittima di discriminazioni evidenti: le hanno fatto fare un lavoro abbastanza complesso dal punto di vista fisico, soprattutto considerando l’età e la struttura fisica della signora; le hanno dato in breve tempo delle lettere disciplinari e l’hanno licenziata. Le modalità fanno pensare che abbiano costruito il tutto per liberarsi di una signora non più giovane. In pratica, hanno cercato un misero pretesto per licenziare una dipendente che in 38 anni ha sempre mostrato lealtà, serietà e impegno in tutti i lavori a cui è stata assegnata”.

La lavoratrice licenziata ha trascorso 38 anni di lavoro tra la SIAC e la IP, di proprietà al 50% della SIAC e 50% della Officine Vittorio Villa. FIM e FIOM, che hanno proclamato lo sciopero, in una nota unitaria sottolineano come sia “un atteggiamento disdicevole e disumano scaricare una dipendente a 4 anni dalla pensione , dopo quello che si è vissuto a Bergamo in questo 2020, in una situazione precaria che rischia di trasformare i 4 anni in 10 anni di attesa per sperare di arrivare alla pensione. Inoltre le modalità con cui si è comunicato il licenziamento denotano arroganza e una completa mancanza di rispetto, sintomo che le proprietà considerano i propri dipendenti semplici numeri, in totale contraddizione con quel sentimento di appartenenza che continuamente chiedono”.

Potrebbe piacerti anche

Archivi

Categorie

Tags: ,

Altri post simili