Seconda giornata di sciopero alla Sematic di Osio Sotto

Venerdì scorso e questa mattina 18 gennaio, i sindacati hanno indetto lo sciopero alla Sematic, per chiedere all’azienda di mantenere la piena occupazione dello stabilimento di Osio Sotto e smettere di temporeggiare senza dare risposte.

La situazione sta diventando insostenibile per i dipendenti che ormai da inizio settembre vivono nell’incertezza del loro futurodice Mirco Locati, di FIM CISL Bergamo -.  Unitamente a questo, Bergamo ha pagato un caro prezzo in vite umane per il CORONAVIRUS  e rischiamo che paghi un caro prezzo anche in termini economici e di posti di lavoro. Non possiamo accettare che aziende sane prendano la scusante del COVID 19 per delocalizzare in cerca di maggiori guadagni”.

“Già nel 2019, il gruppo Wittur – riprende il sindacalista – aveva fatto presente la volontà di delocalizzare e grazie ai sindacati, ai tavoli istituzionali e a tutti i lavoratori si è attenuata la ricaduta di tale delocalizzazione. Nel 2019 l’azienda ha continuato a guadagnare e nonostante questo, nascondendosi dietro alla crisi pandemica, a settembre 2020 ci ha ripresentato la volontà di spostare le produzioni in Ungheria”.

“La proprietà – conclude Locati – non si sbilancia a dire che ci sono esuberi, ma nel concreto sta investendo in tutti gli altri stabilimenti nel progetto di  BUSINESS CONTINUITY, mentre ad Osio Sotto vediamo andar via pezzi di produzione, knowhow, certificazioni e investimenti”.

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