Forse neanche l’emergenza coronavirus permetterà di chiudere negozi e supermercati a Pasqua e Pasquetta. Per questo i sindacati del commercio di Bergamo hanno scritto a Prefetto e sindaco di Bergamo per esprimere “tutta la preoccupazione” dei lavoratori rispetto alle prospettive che oggi parlano di aperture massicce.
Scrivono i segretari generali di FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL, e UILTUCS UIL di Bergamo: “A seguito di una nostra prima verifica, sembrerebbe che la stragrande maggioranza delle aziende intenda aprire i supermercati al pubblico durante queste giornate, addirittura proponendo promozioni o forti sconti che potrebbero indurre i cittadini e le cittadine ad affollare quei luoghi. Un classico esempio di comportamenti indotti non virtuosi a scopi commerciali che si fanno passare per servizio essenziale ai consumatori. C’è paura che, complice il bel tempo, molte persone, per poter fare ‘la passeggiata fuori casa’, vadano a fare la spesa per avere l’alibi dello scontrino”.
“Da quando è iniziata questa pandemia – sottolineano Mario Colleoni (Filcams Cgil), Alberto Citerio (Fisascat Cisl) e Maurizio Regazzoni (Uiltucs) – , nonostante un miglioramento delle condizioni di sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro, moltissimi lavoratori e lavoratrici, a causa di problemi di salute, sono stati costretti a ricorrere all’istituto della malattia. A conferma del malessere psicofisico derivante da stress. Ci permettiamo di suggerire un intervento che possa prevedere la chiusura dei supermercati e degli ipermercati nelle giornate di Pasqua e Pasquetta. Tale decisione a nostro parere sarebbe del tutto coerente con la comune lotta al coronavirus che nelle prossime settimane richiederà il contributo di tutti e di tutte le imprese, con particolare riferimento a quelle “attive”, le cui lavoratrici e i cui lavoratori hanno sulle spalle il nostro Paese”.
“Il rispetto umano della Persona – concludono i sindacalisti – deve venire prima di ogni altra cosa. Il valore del profitto non può essere anteposto al valore delle persone”.