Coronavirus: serve un Fondo Straordinario Nazionale per chi non può pagare l’affitto

Fondo Straordinario Nazionale per chi non può pagare l'affitto

Le conseguenze dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo non sono ancora tangibili sulle famiglie che conducono in locazione un immobile, ma l’impatto rischia di essere devastante, se non ci si attrezza, e aprirà un’ulteriore stagione di sfratti per morosità incolpevole che riguarderà migliaia di famiglie in provincia. Il problema è serio, com’è facilmente immaginabile.

Sono circa 40.000 le famiglie in provincia di Bergamo, più di 13.000 in città, titolari di un contratto di affitto e in situazioni di grave difficoltà socio-economica. Il provvedimento del Governo di sospensione del pagamento dei mutui è una misura sicuramente importante, ma non copre i bisogni delle tante famiglie che non  hanno una casa.

Le Istituzioni pubbliche preposte alle politiche abitative hanno accolto positivamente le richieste dei Sindacati inquilini emanando provvedimenti che hanno sancito il blocco delle esecuzioni degli sfratti già convalidati dal Tribunale; il mantenimento continuo dei servizi di assistenza nei territori ai senza fissa dimora; la dilazione dei pagamenti dei canoni di locazione e spese condominiali agli assegnatari delle case popolari, e il rifinanziamento del Fondo per la morosità incolpevole (rivolto cioè a situazioni di povertà o incapacità indotta a non pagare l’affitto).

Roberto Bertola, segretario generale SICET Bergamo, denuncia che “c’è, un’emergenza nell’emergenza: è quella di chi ha visto compromessa la propria capacità di reddito a causa dell’epidemia da “CORONAVIRUS” e non è nelle condizioni di pagare l’affitto ai proprietari privati di casa. Per questo il nostro sindacato condivide la richiesta inoltrata dal Sicet Nazionale al Governo per la costituzione di un Fondo Straordinario Nazionale con dotazione economica di almeno 150 milioni di euro da destinare esclusivamente al pagamento integrale o parziale dei canoni di locazione in scadenza dal 1° gennaio 2020 al 31/agosto 2020, demandando ai singoli Comuni la distribuzione delle risorse accompagnate da linee guida per l’accesso diverse e più agili da quelle previste per l’accesso al fondo morosità incolpevole”.

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