Aumento Irpef comunale: Cgil, Cisl e Uil scrivono a Gori

Aumento Irpef comunale

Apprendiamo con preoccupazione dell’intenzione della Giunta di Bergamo di innalzare l’addizionale IRPEF per i contribuenti della città. Aldilà della opportunità di un aumento delle imposte in questo periodo, tuttora segnato da incertezze e da una possibile ricaduta della crisi economica, ci interessa capire la reale destinazione dei fondi che questa manovra genererà. I segretari di CGIL CISL UIL Bergamo e dei sindacati dei Pensionati FNP, SPI e UILP chiedono alla Giunta comunale un incontro per poter valutare la reale portata dell’annuncio dato in Consiglio nei giorni scorsi. 

Bergamo ha una propensione al sociale della spesa pubblica in costante aumento, dal 19,3% del 2016 al 21,9% dello scorso anno. I soldi investiti per i capitoli di Infanzia, Anziani e Famiglia assommano a 12 milioni e 786 mila euro (500 mila in più di due anni fa), ma gli interventi direttamente collegati alle famiglie sono praticamente fermi a poco più di 100 mila euro da tre anni a questa parte.

“Il giudizio sulla decisione assunta rimane sospeso in attesa dell’incontro e delle possibili modifiche migliorative che potremmo apportare. Però, considerando che la stessa Amministrazione ha dichiarato di voler concordare con le parti sociali l’utilizzo delle risorse per la tutela delle fasce più deboli, vogliamo portare la nostra esperienza e le nostre istanze per costruire proposte nuove – dichiarano i sindacalisti bergamaschi –  ne è la prova, tra le altre cose, il protocollo firmato con il sindacato pensionati di CGIL CISL UIL nei giorni scorsi per una città a misura d’anziano”. 

“L’aumentato prelievo fiscale – continuano i sindacalisti – che,  proprio per il meccanismo dell’aliquota IRPEF prevede un incremento percentuale indistinto, non permettendo nemmeno quei meccanismi di progressività dell’imposta che garantirebbero le fasce di reddito più deboli, ricadrà prevalentemente su chi paga l’Irpef, lavoratori e pensionati, in primo luogo. Siamo consapevoli che questo è il tentativo locale di far fronte ai sempre minori trasferimenti statali (a Bergamo negli ultimi 5 anni sono calati del 54%) per mantenere un livello qualitativo dei servizi, ci auguriamo, e per questo vogliamo dare il nostro contributo, che i progetti siano veramente ambiziosi e vadano a colmare lacune nei confronti delle famiglie che il sindacato lamenta da tempo”.

“Potrebbe essere l’occasione per varare progetti e iniziative che facciano scuola nella politica amministrativa, e che tocchino i campi della conciliazione vita-lavoro, del sostegno al tema della natalità (calata del 19% in quindici anni) delle famiglie giovani e dei servizi alla famiglia genericamente intesa”.

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