Giulio Pastore e il suo rapporto con Bergamo

Giulio Pastore e il suo rapporto con Bergamo

Fare memoria di una vicenda locale non può mai limitarsi a considerare solo gli aspetti del territorio preso in considerazione; è doveroso tenere sempre uniti i fili che uniscono gli avvenimenti particolari con quelli più generali. Quindi parlare di Giulio Pastore a Bergamo impone ancor di più questa metodologia  storiografica dove il contesto locale è interpretato in una prospettiva complessiva. Giulio Pastore, infatti, fu personaggio di rilevanza nazionale. Con Bergamo ebbe significativi contatti anche se non particolarmente indagati nei pur abbondanti e ampi studi pubblicati in questi ultimi anni.

Partiamo dal quadro cronologico di riferimento:
– 1944: è l’anno del Patto di Roma dove si formò la CGL unitaria;
– 1948:  segnò la fuoriuscita dalla CGL della corrente sindacale cristiana (Csc),nacque la Libera CGL con Giulio Pastore segretario generale;
– 1950: con Pastore alla guida, si costituì la Cisl.

A Bergamo la situazione seguì questi passaggi. Ma con alcune particolarità precipue. Non dimentichiamo, però, in premessa che in terra bergamasca l’esperienza del sindacalismo bianco si era caratterizzata per un protagonismo eccezionale. A puro titolo esemplificativo ricordiamo l’esperienza di don Franco Carminati, prete sindacalista guida nazionale, tra l’altro del sindacato dei bottonieri. Nel 1919 lo sciopero di Ranica era stato un caso di rilevanza non solo nazionale.

Nella CGL unitaria del 1945 la corrente sindacale cristiana otteneva la maggioranza relativa. Alcuni dati del 1946: la CSC otteneva oltre 36.000 adesioni, 28.000 i socialisti e 17.000 i comunisti. Giulio Marazzina, leader dei sindacalisti cattolici, venne eletto Segretario generale della CGL. Bergamo era una delle pochissime provincie italiane dove la CSC figurava come organizzazione sindacale con più adesioni. Sempre a Bergamo nel 1948 si costituì la LCGL, ma la sua formazione avvenne con fatica e con alcune riserve da parte di alcuni membri della CSC. Pastore cerco di attenuare i contrasti venendo a Bergamo nel giugno del 1950. Seguì che Marazzina fu eletto Segretario generale della nuova struttura. Nel 1949 Pietro Guizzetti lo sostituì. I consensi, al contrario di interessate previsioni degli avversari erano costantemente in ascesa: quell’anno raggiungevano quota 46.000.

Nel 1950 nasceva la Cisl Bergamo e Guizzetti venne confermato nell’incarico di Segretario generale della nuova organizzazione. Ma nel 1951 lo stesso Guizzetti diede le dimissioni a sorpresa; ancor oggi non è chiaro il motivo di questa decisione improvvisa e irrevocabile.

Pastore intervenne in prima persona: “ … sapevo di un certo disagio ma non prevedevo la decisione che tu hai preso . Bergamo è pur sempre un centro nevralgico per la nostra organizzazione e la crisi che colpisce la tua unione mi preoccupa. In questi anni avevamo imparato a conoscerci ed anche a stimarci e per quanto mi riguarda avevo rilevato lo sforzo da te compiuto per meglio valutare e comprendere la formula assunta dal sindacalismo assunta dal sindacalismo italiano espresso dalla nostra organizzazione, tanto che consideravo e considero assolutamente utile la tua presenza in Consiglio generale … Credi proprio impossibile restare alla Segreteria? Vorrei che tu riflettessi ancora prima di rendere definiva la tua decisione.” Dopo un breve periodo di transitorio, l’on. Aurelio Colleoni venne eletto Segretario generale. Il rapporto già forte tra lui e Pastore divenne ancor più consolidato: una vera e propria amicizia, “un amico stimato ed ascoltato”.

Un altro momento in cui Pastore segnò la vicinanza a Bergamo fu allorché nel giugno del 1950 la direzione della Dalmine decise lo spostamento del centro direzionale a Milano. La lotta fu asperrima: tutta la società bergamasca si schierò in difesa dei lavoratori dell’azienda bergamasca. Pastore, in prima fila, in un incontro Bergamo (29 giugno 1950), garantì la sua adesione alla lotta dei bergamaschi.

Nel settembre dell’anno prima Pastore e l’on Belotti (deputato Dc e già presidente delle Acli) furono coinvolti in un duro scontro con il federale del Pci bergamasco. Durante un comizio di Giulio Pastore in piazza della Libertà, a Bergamo –  il discorso di chiusura del Congresso nazionale dei Liberi lavoratori dell’Abbigliamento – ci fu una serie di divergenze tali per cui l’Unità nazionale pubblicò un durissimo attacco ai “liberini” a cui fece seguito una querela di Pastore e Belotti nei confronti del federale comunista Gaeta.

Tracce di altre presenze di Pastore a Bergamo le possiamo trovare nel 1956. In agosto dopo un periodo di ferie in Val Brembana passava a Bergamo. Nel dicembre di quell’anno presiedeva un convegno presso il teatro san Giorgio.

In conclusione mi rifaccio due interventi del’on. Pastore:
– Il 1° venne pubblicato il primo aprile del 1955 su L’Eco di Bergamo. (Link)
– Il 2° è un discorso tenuto a Bergamo il 25 settembre 1949. (Link)


a cura di Mario Fiorendi (coordinatore dei Corsi di Università Anteas)

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