Clima, rifiuti, economia circolare nel 3° incontro Cisl Bergamo e Acli

Clima, rifiuti, economia circolare

Terzo incontro, lunedì 7 ottobre, con il percorso formativo su economia e modello di sviluppo promosso da Cisl Bergamo e Acli provinciali. La Sala Riformisti del sindacato di via Carnovali ha ospitato l’insegnate Alberto Bonacina e alcuni giovani rappresentanti del movimento studentesco sul cambiamento climatico. In particolare, hanno portato le loro riflessioni tre ragazze e un ragazzo del Gruppo Coordinatore del Friday for Future Bergamo: Anna di Bergamo e Laura di Treviolo (entrambe universitarie), Maria e Filippo del Liceo Amaldi di Alzano Lombardo. Tutti e quattro hanno esposto i motivi della loro azione, ricordando che anche i piccoli gesti ecologici possono costruire un mondo più sostenibile.

Ad introdurre la serata è intervenuto Francesco Corna, Segretario Generale Cisl Bergamo. “Tra le prerogative della nostra azione sindacale – ha esordito Corna – c’è l’attenzione sui temi ambientali, sul modello di sviluppo e, in particolare, sulle molteplici ricadute e implicazioni che tutto ciò ha sul mondo del lavoro“. 

Alberto Bonacina ha illustrato in tre parti la questione ecologica e ambientale. La prima riguarda il tema del cambiamento climatico, decisamente all’ordine del giorno. Alternando evidenze e correlazioni scientifiche e dati statistici, si è messo in rilievo la necessità che le questioni ambientali vengano affrontate a livello globale consapevoli che esiste sì “una storia della terra”, ma che le capacità di adattamento del genere umano ai mutamenti climatici non sono linearmente prevedibili. In particolare, è la velocità dei cambiamenti che deve fare mantenere alta l’allerta. La seconda concerne il riciclaggio dei rifiuti. A riguardo si è posta l’attenzione sul ripensare la produzione di beni e i sistemi produttivi in un’ottica di economia circolare (a cui sarà dedicata nello specifico la serata del 21 ottobre). Infine, la terza questione ha indagato le possibilità reali e concrete di un nuovo modello.

L’uomo – ha spiegato Bonacina – è diventato ormai un attore ecologico globale che influisce pesantemente sul clima mondiale, dove la questione ecologica non può più essere relegata ai singoli stati nazionali. Alcuni scienziati parlano ormai di “antropocene” come vera e propria era geologica“. Il riscaldamento globale sta avendo conseguenze enormi, il cambiamento climatico à molto repentino e impatta in maniera importante su ecosistemi e comunità. Per questo motivo le società umane necessitano di un grande sforzo organizzativo che non esclude la sfera politica. 

Non ci rendiamo conto – ha proseguito Bonacina – di cosa abbia comportato una collettiva azione inconsapevole sulla Terra. Ciascuna delle singole azioni è lontanissima dall’effetto collettivo globale. Vanno così ripensati i modelli di produzione nel suo complesso. Occorre un passaggio da un’economia lineare ad un’economia circolare (come in natura, dove non esistono “rifiuti”, ma tutto viene riutilizzato). Occorre incentivare altri modelli di smaltimento dei rifiuti, l’Unione Europea intende arrivare ad un utilizzo delle discariche minore del 10%. La soluzione non è soltanto la raccolta differenziata ma un ripensamento strategico della produzione industriale“. Da questo l’urgenza di maturare una volontà politica che attui un modello alternativo di sviluppo. “Occorre – ha concluso Bonacina – rendere appetibile il cambiamento mostrando le possibilità che già abbiamo. Occorre informarsi per comprendere la complessità dei problemi“. 

Potrebbe piacerti anche

Archivi

Categorie

Tags:

Altri post simili