Convegno “Bergamo, città d’Europa” il 4 febbraio

Bergamo, città d'Europa

Con l’approssimarsi delle elezioni europee, diventa fondamentale un approfondimento su competenze, poteri e possibili prospettive dell’Unione Europa, per arrivare alle urne preparati e consapevoli che, anche dalle nostre decisioni, dipende il futuro dell’Europa. Così, Cisl Bergamo e Università degli Studi di Bergamo hanno organizzato lunedì 4 febbraio il convegno “Bergamo città d’Europa”, un confronto a più voci, utile alla ricerca  della ricostruzione di un rapporto virtuoso con i cittadini europei.

Dopo l’introduzione di Francesco Corna (Segretario Generale Cisl Bergamo), sono chiamati a dare il loro contributo Vittorio Emanuele Parsi (Università Cattolica), Annalisa Cristini (Direttore CESC – Università degli Studi di Bergamo), Alberto Bombassei (Presidente di Brembo Spa) e Luca Visentini (Segretario Generale della Confederazione Europea dei sindacati). Porteranno i saluti Remo Morzenti Pellegrini (Rettore di Unibg), Giorgio Gori (sindaco di Bergamo) e Gianfranco Gafforelli (presidente della Provincia di Bergamo). Le conclusioni sono affidate a Annamaria Furlan, segretario generale della CISL nazionale.

“Con l’unità europea – precisa Corna – da 70 anni viviamo in pace ed abbiamo potuto usufruire di grandi libertà come la libera circolazione di merci e di persone. Il vero problema, oggi, è che abbiamo bisogno di più Europa e dobbiamo trasferire le sovranità nazionali entro una sovranità europea. Pur nell’ambito di grandi conquiste, in questi decenni non abbiamo completato il processo di unificazione, ma la CISL crede fortemente negli Stati Uniti d’Europa. L’Europa deve essere delle persone, del lavoro, della crescita per garantire uno stato sociale di grande dignità”.

Con questa iniziativa  – conclude Corna – vogliamo fornire un’occasione di approfondimento e di conoscenza delle tematiche sociali e economiche che riguardano il nostro continente. Siamo fortemente convinti della necessità di un rilancio dell’azione sociale europea, che in prospettiva deve a nostro avviso farsi carico maggiormente dei temi sociali e non solo economici dei cittadini europei, e che ancora oggi rappresenta il più avanzato sistema di protezione e promozione sociale nel panorama mondiale”.


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