Da quasi 16 milioni di ore autorizzate nel 2016, a poco più di 3 milioni concesse entro il 31 dicembre. Anche il conto delle ore di cassa integrazione conferma che a fine 2018 Bergamo stava iniziando a intraprendere un cammino di crescita economica, e che i posti di lavoro erano oggettivamente aumentati, così come gli stipendi dei lavoratori e la possibilità di spesa delle famiglie. Un circolo virtuoso segnalato dai dati che INPS ha diffuso sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali in provincia dal 2016 al 31 dicembre scorso. La Cassa Ordinaria del 2016 ammontava in totale a 6 milioni di ore; quella straordinaria a 8 milioni e 400 mila; la deroga a 1 milione e mezzo di ore. Oggi, l’ordinaria rendiconta 1.548.340 ore, la straordinaria 1.460.400, la deroga, ormai giunta a consunzione, meno di 4000 ore.
“È l’ennesimo segnale di un’inversione di tendenza più volte evidenziata – precisa Danilo Mazzola, segretario CISL Bergamo –. Non mancano però segnali meno tranquillizzanti nel mondo del lavoro bergamasco: il saldo delle assunzioni, pur rimanendo positivo sulla media dei tre trimestri del 2018, ha visto nel 2° e 3° una erosione e in particolare un saldo negativo nel settore del Terziario e dei Servizi. Sulla effettiva qualità di tutti i posti di lavoro censiti va naturalmente fatta un’analisi che va oltre la semplice “media del pollo”, e quindi l’impegno dei prossimi mesi sarà quello di impegnare le relazioni sindacali verso sempre maggiori stabilizzazioni e incrementi orari di ogni contratto. Resta indubbio, però, che la direzione intrapresa sia quella buona, per rimettere in carreggiata una provincia da sempre “di lavoro” come la nostra. Ora serve che le istituzioni, a tutti i livelli, tornino a finanziare e a confermare opere pubbliche per infrastrutture, che servano da volano per l’intera economia produttiva in particolare per la domanda interna, trainata dall’edilizia, messa a dura prova dalla crisi che nella nostra provincia ha visto perdere 15.000 posti di lavoro”.
Copia di Cassa integrazione INPS
