Si è svolto oggi, presso la sede della Regione Lombardia, l’incontro tra le RSU dei siti produttivi della Lombardia (Calusco d’Adda, Bergamo, Tavernola Bergamasca e Rezzato), le Segreterie Regionali e Territoriali di FENEAL UIL FILCA CISL FILLEA CGIL e l’Assessore al lavoro Melania Rizzoli sulla complicata vicenda dei 347 esuberi di Italcementi, di cui circa 200 in Lombardia. La delegazione sindacale ha illustrato la paradossale situazione nella quale si troverebbero i lavoratori, se al 31 Dicembre di quest’anno non si rinnovasse la Cassa Integrazione per l’intero gruppo. I delegati e le OO.SS. hanno chiesto di sottoscrivere in sede ARIFL un accordo con l’azienda e la Regione per implementare le politiche attive che agevolino nell’anno 2019 le ricollocazioni partendo dalle esperienze positive fatte con la provincia di Bergamo. “L’assessore Rizzoli – dicono in una nota unitaria i sindacalisti – ha affermato la sua disponibilità immediata a convocare l’azienda prima del 17 Dicembre p.v. (data nella quale è fissato lo sciopero di gruppo e la trattativa al ministero del lavoro) proponendole un percorso virtuoso di riduzione degli esuberi. Ci ha inoltre comunicato la disponibilità dell’azienda a rispondere affermativamente alla richiesta. Nelle prossime ore si definirà l’incontro”.
Dal 1 Gennaio 2018 il gruppo Heidelberg ha acquistato il gruppo Cementir (che era proprietario del marchio Sacci) e ha avviato una riorganizzazione e integrazione con la struttura produttiva del precedente gruppo Italcementi. Nel gruppo Italcementi era attiva una CIGS concessa per crisi con impatti sociali rilevanti sull’intero territorio nazionale. L’azienda ha annunciato diverse volte, nell’arco del 2018, la razionalizzazione produttiva, ma a oggi non ha esplicitato nessun assetto futuro e non ha mai smentito l’annunciata razionalizzazione. “Serve un atto di coraggio del gruppo tedesco Heidelberg in Italia – precisano da FENEAL FILCA e FILLEA – .Heidelberg presenti al ministero dello sviluppo economico un piano industriale (con correlati investimenti) che delinei gli assetti produttivi dei prossimi anni. L’Italia non può essere inteso come il paese nel quale si acquista conoscenza e tecnologia, ma non si investe nel futuro. Il governo Conte deve fare un atto di coerenza: deve riconoscere il trattamento di CIGS a tutti i lavoratori del gruppo superando le attuali faziose interpretazioni non supportate da disposizioni legislative. Superate le urgenze dell’attuale momento, si deve riprendere il confronto e il percorso sull’occupazione, sugli investimenti e sugli assetti produttivi. In assenza di risposte concrete gli stabilimenti e gli uffici del gruppo, il 17 Dicembre attueranno lo sciopero di 8 ore a sostegno della trattativa, con manifestazione davanti al ministero del lavoro a Roma”.