Rinnovo CCNL del Legno Industria

Il 4 luglio si è tenuto l’incontro con Federlegno in merito al rinnovo del CCNL Industria. Ancora una volta la discussione si è incentrata sui testi che ci siamo scambiati. Le Segreterie Nazionali di Feneal, Filca, Fillea unitamente alla delegazione trattante ristretta, hanno avanzato delle proposte facendo alcune aperture che Federlegno ha ritenuto insoddisfacenti, conseguentemente hanno annullato l’incontro previsto per il 12 luglio, precisando che hanno la necessità di riferire al presidente della loro commissione, per valutare come procedere nel negoziato. La trattativa quindi è in stand bye.

L’impressione che ne abbiamo avuto, confrontandoci nella delegazione trattante ristretta, è che Federlegno cerchi di avere “tutto” a livello nazionale per non dover negoziare a livello aziendale. Lo dimostrano le loro richieste sui contratti a termine e somministrazioni quando insistono per avere percentuali di utilizzo più elevate a livello nazionale (a fronte di esigenze particolari, si sono sempre effettua ti accordi aziendali), stessa cosa sulla flessibilità, quando pretendono di portare le attuali 80 ore a 120, ma soprattutto quando vogliono scrivere che le stesse possono essere “spalmate” su sei giorni compreso quindi il sabato (oggi su questo aspetto in molte aziende si contratta).

Tutto ciò non è accettabile perché, a nostro avviso, il secondo livello di contrattazione è fondamentale. Infatti è un momento di grande partecipazione delle RSU e dei lavoratori, perché è lì che si può intervenire sulla organizzazione del lavoro, sulle assunzioni, stabilizzazioni rapporti di lavoro, verifiche, partecipazione e coinvolgimento dei lavoratori, ecc… Noi intendiamo rafforzarlo e non indebolirlo come vuole Federlegno.

Nel merito della nostra piattaforma, nonostante vari solleciti da parte nostra, ancora non ci si è entrati, tranne che su due aspetti: modifica mansioni e periodo di comporto. Anche su altri temi permangono distanze e vi rimandiamo alla lettura della scheda allegata. Ricordiamo poi che Federlegno, nel secondo incontro, commentando la nostra piattaforma, oltre a ribadire che per loro non vi sono margini di trattativa rispetto alle richieste di modifica al Jobs act, ha precisato che questo rinnovo non sarà di tipo tradizionale poiché ritengono che eventuali aumenti non debbano essere corrisposti a “pioggia”, bensì essere legati a criteri di produttività e redditività anche a livello nazionale1 sottolineando che i salari/ nello scorso triennio1 sono aumentati più dell’inflazione. Non hanno esplicitato una proposta di merito ma anche questo aspetto ci preoccupa.

Per i motivi sopra esposti al termine della riunione con la nostra delegazione abbiamo deciso di mettere in campo le seguenti iniziative:

1) Blocco delle ore di Straordinario e della flessibilità;
2) Convocazione di attivi unitari territoriale/regionali al fine di coinvolgere da subito le RSU;
3) Assemblee in tutti i luoghi di lavoro (compatibilmente con il periodo feriale), in particolare nei maggiori gruppi;

E’ necessario che le strutture si attivino immediatamente affinché a Federlegno arrivi un segnale chiaro e forte rispetto alla necessità che il Contratto Nazionale sia rinnovato in tempi congrui e che abbassino le loro pretese ciò anche in considerazione del fatto che nell’ambito della nostra categoria sono già stati conclusi ben 3 CCNL dell’industria: Cemento, lapidei, laterizi.

Abbiamo inoltre deciso che la riunione nazionale, fissata pe il 6 settembre, sia allargata a tutti/e i/le componenti le commissioni e consulte nazionale unitarie di Feneal, Filca, Fillea (anziché alla sola delegazione trattante plenaria), al fine di coinvolgere sia tutte le Strutture sia le RSU, poiché in quella giornata, oltre ad approfondi

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