Poste: è mobilitazione continua. Giovedì sciopero

Continua l’agitazione dei sindacati delle Poste per il progetto di ristrutturazione del servizio messo in atto dall’azienda. SLC CGIL, SLP CISL, UIL POSTE e FAILP CISAL manifesteranno giovedì 7 luglio davanti alla Prefettura di Bergamo, “per spiegare e far comprendere alle istituzioni ed ai cittadini che la riorganizzazione del recapito con consegne a giorni alterni vede i cittadini depauperati di un servizio pubblico qual è quello postale ed i lavoratori privi di strumenti e mezzi, oberati da giacenze e gravati da tagli occupazionali privi di programmi di sviluppo a lungo termine”.

Un’azione – spiegano i segretari provinciali delle sigle sindacali – che fa seguito allo sciopero regionale del 23 maggio scorso, dove oltre 3000 lavoratori hanno rivendicato diritti, certezza occupazionale e sicurezza nei luoghi di lavoro. Questa rivoluzione, invece porta tagli esuberi e ricollocazioni. E nessuna ricaduta positiva sugli Uffici Postali e gli sportelli! .

I sindacati si lamentano per la mancanza di risposte da parte dell’azienda di fronte alle “legittime rivendicazioni dei lavoratori, che hanno portato al coinvolgimento anche di altre regioni con iniziative analoghe a quelle assunte il Lombardia”.

Bergamo rientra tra le Province interessate dal piano di riorganizzazione del recapito della corrispondenza che prevede la consegna a giorni alterni. “Questa scelta ha determinato un incremento dei carichi di lavoro – continuano i sindacalisti – un probabile aumento del fattore di rischio, oltre che un danno per l’intera comunità alla luce del taglio del servizio“.

I rappresentanti Sindacali sono preoccupati per le ricadute occupazionali e per i disagi ai cittadini e clienti che si rivolgono agli Uffici Postali o che non si vedono più recapitare la corrispondenza giornalmente. Infatti sono sempre di più gli Uffici Postali che aprono a giorni alterni ed ora, sono sempre di più (a Bergamo oramai tutta la provincia) i cittadini e le Aziende che vedono il postino bussare alla propria porta un giorno sì ed un giorno no.

La vertenza in atto vuole anche far comprendere le scelte “scellerate” di continuare a privatizzare le quote societarie di Poste Italiane, fino ad arrivare a “cedere” oltre il 70% ai privati, “perdendo quindi il controllo da parte dello Stato”.

Intanto, la mobilitazione continua, con lo sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive in tutti i settori, mentre è in programma uno sciopero generale nazionale a settembre.

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