L’edilizia in piazza a Roma

Sabato 18 luglio, migliaia di lavoratori edili convergeranno da tutta Italia in piazza SS. Apostoli a Roma, per portare al Governo le rimostranze di un settore che fa fatica più di altri a gestire e “capire” la crisi, anche perché oberato da aspetti “tradizionali” legati al lavoro faticoso.

Negli anni della crisi, il settore ha bruciato 800.000 posti di lavoro (Bergamo da sola, nello stesso arco di tempo, ha pagato il prezzo di oltre 12.000 lavoratori in meno e una moria aziendale difficilmente riscontrabile a queste latitudini, e il trend è solo di poco ridotto nel corso del 2015); a livello nazionale si sono ridotti del 47% gli investimenti pubblici; migliaia di piccole opere finanziate dagli enti locali sono ferme a causa dei vincoli del famigerato Patto di Stabilità. Oltre a ciò, la crisi ha allentato  il sistema delle regole e dei controlli, che ha prodotto la crescita dell’illegalità nei cantieri: lavoro nero, grigio, false partite Iva e infiltrazioni mafiose negli appalti, la diminuzione della sicurezza, come confermano i dati su infortuni mortali e malattie professionali.

La FILCA CISL di Bergamo parteciperà con numerosi lavoratori e delegati alla manifestazione di Roma che, tra le richieste punterà a sostenere interventi a favore di pensioni, ammortizzatori sociali, investimenti, qualità e regolarità del lavoro e delle imprese, sicurezza sul lavoro, lotta all’illegalità, investimenti.

È necessario un rilancio dell’edilizia – dichiara Domenico Pesenti, bergamasco, segretario generale FILCA CISL -. È necessario che il settore edile venga utilizzato per la ripresa, ma con criteri di qualità: attenzione alle ristrutturazioni, alle riqualificazioni, alla messa in sicurezza del territorio, al risparmio energetico. Per fare questo è obbligatorio allargare l’unica politica incentivante che esiste per promuovere le attività: le detrazioni, che ogni anno, invece, vengono messe in discussione dai teorici dell’economia. C’è una grande lavoro da fare, anche senza costruire nulla di nuovo”.

Nella manifestazione di Roma, continua Pesenti, “chiederemo inoltre al Governo che si tenga conto che l’età pensionabile non è uguale per tutti i lavori: a 67 anni non si possono portare pesi e scalare ponteggi, la fatica può diventare rischio di infortunio, anche mortale. Più di una persone oltre i 60 anni ha avuto infortuni, anche mortali. L’età uguale per tutti i lavori, porterà alla macelleria sociale: più infortuni e molti edili allontanati dal lavoro, senza possibilità di andare in pensione”. 


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