Nuovo contratto e politiche attive del lavoro

Una settantina di accordi, circa l’11% in più rispetto all’anno precedente: sono il “bottino” di contratti di secondo livello che il sindacato Cisl Bergamo e le sue categorie hanno stretto sul territorio nel corso del 2014. È quanto emerge dagli “atti” della Fiera della Contrattazione, l’iniziativa della CISL organizzata per valorizzare il lavoro degli operatori e dei contrattualisti del sindacato.

Giorgio Caprioli, responsabile dell’Osservatorio contrattazione della CISL Lombardia, ha presentato oggi la sua tradizionale indagine (la relazione completa sarà fatta mercoledì prossimo, alla Fiera Regionale), nella quale emerge che nel 74% degli accordi, l’attenzione ricade sul salario, il 23 sul welfare, il 12 sull’orario e sull’ambiente di lavoro. “In molti casi – dice Caprioli – la contrattazione di secondo livello, per l’azienda ha costi bassi ma rendite altissime, in termini di qualità del lavoro e di attaccamento del lavoratore. Per i lavoratori, i miglioramenti delle condizione dell’ambiente, dell’orario e del welfare familiare contribuiscono non poco a “alleggerire” la fatica della giornata in azienda”.

In anni segnati dalla crisi forte che ci ha colpiti, non è mancato nelle categorie della CISL di Bergamo l’impegno forte e innovativo della contrattazione, magari si è fatto qualche rinnovo in meno, ma maggiori sono state la qualità e il grado di innovazione”, ha detto Giacomo Meloni, della segreteria provinciale.

Le politiche attive del lavoro, secondo Meloni, sono state uno dei punti di forza della contrattazione CISL sul territorio. D’altronde, con i numeri che la crisi ha lasciato a Bergamo, “questa scelta deve essere la nostra priorità”. Nel 2008 la disoccupazione era più che fisiologica, al 3%, nel 2014 è passata al 7,4. Gli iscritti al CPI erano 25.752, l’anno scorso 51.856, con un aumento percentuale del 101.4; il tasso di occupazione è sceso dal 65% di 7 anni fa, al 61,1 del 2014.

E allora – conclude Meloni –, per non lasciare solo nessuno, dobbiamo aggiornare la nostra cassetta degli attrezzi, introducendo il tassello delle politiche attive in modo permanente e competente nella nostra capacità di contrattazione”.

Oggi più che mai – è stato il messaggio lanciato da Ferdinando Piccinini, segretario generale CISL Bergamo – è necessario aprire un tavolo di discussione per rivedere il modello contrattuale, con un CCNL più snello, così da consegnare maggior vigore e qualità al secondo livello, aziendale e territoriale. Da parte nostra garantiamo la fine delle timidezze sindacali: anche da Bergamo devono partire segnali decisi e concreti. Non possiamo più permetterci di aspettare Roma”. 


Il modello lombardo per il lavoro (Slide presentate dall’Assessore Regionale Valentina Aprea)

 

Potrebbe piacerti anche

Archivi

Categorie

Altri post simili