Az Fiber cambia nome e cassa a zero ore

“Electromechanical Solutions Arcene Srl”. “Se non è uno scioglilingua poco ci manca. Però, pare l’unica vera novità che la vicenda AZ Fiber abbia prodotto in tutto questo lungo periodo di trattativa, che adesso pare sempre più indirizzata verso il fallimento della società”. Luca Nieri, segretario generale del sindacato FIM CISL Bergamo non nasconde disappunto né amarezza per una situazione nata ingarbugliata e finita peggio.

Una situazione – continua Nieri – che poteva avere soluzioni semplici e veloci, per la quale l’azienda ha invece fatto ben poco, a partire dall’incarico alla Meccano per finire con l’invenzione di una nuova ragione sociale che sembra fatta apposta solo per portare i libri in tribunale”. Intanto, per i circa 70 operai si profilano 2 settimane di cassa a zero ore, al termine delle quali non si capisce quali prospettive ci siano.

Nei giorni scorsi, la FIM CISL ha incontrato i propri iscritti nella fabbrica di Arcene e ha raccolto impressioni e valutazioni sulla vertenza. “È chiaro che il primo sentimento sia quello dell’amarezza, per una prospettiva tutt’altro che positiva. Poi, la rabbia, per una gestione delle relazioni sindacali che hanno permesso a una sigla di fare il bello e cattivo tempo in una fabbrica dalle alte potenzialità, ma dalle basse capacità manageriali.

Oggi, ci troviamo a fare i conti con una situazione che ci preoccupa molto, ma che avevamo facilmente preconizzato, date le modalità con le quali AZ si è sempre mossa: dal permettere incontri su tavoli separati, all’incarico “fittizio” inventato per prendere tempo. Adesso, con il cambio di nome, i brevetti ancora spendibili sul mercato sono al sicuro. I lavoratori, dopo il fallimento, chissà…quegli stessi lavoratori, tra l’altro, che hanno dimostrato un attaccamento all’azienda superiore a quello palesato dall’AZ stesa in questi mesi di trattativa”.

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