No al saccheggio della previdenza complementare

Il sindacato della Fim Cisl Bergamo esprime forte contrarietà e preoccupazione per i continui attacchi a cui viene sottoposta la previdenza complementare da parte del Governo. Prima l’aumento della tassazione sulle rendite da previdenza complementare che sale al 20%, poi la possibilità di ricevere il TFR mensilmente in busta paga tassato con aliquota ordinaria, opzione che scatta dal mese di marzo e che vede tra la platea dei potenziali beneficiari anche gli aderenti a forme di previdenza complementare, che rischierebbero di veder scendere il capitale e diminuire il potere contrattuale e, conseguentemente, le tutele per gli aderenti.

Ora si aggiunge il provvedimento contenuto nel “decreto concorrenza” che tratta i fondi di previdenza complementare alla stregua di prodotti finanziari. Nella nostra provincia gli aderenti al Fondo Cometa (previdenza complementare dei metalmeccanici della grande industria) sono 20.584, una percentuale che si aggira intorno al 45% sul totale degli addetti.

Un numero importante  – sottolinea Luca Nieri, segretario generale Fim Cisl Bergamo -, ma che necessiterebbe di una maggior spinta visti gli scenari pensionistici che ci troveremo davanti, in particolare a favore dei giovani il cui totale di aderenti fino ai 35 anni è di 3.366. Invece gli ultimi provvedimenti vanno nella direzione opposta. La portabilità è un altro assist alle banche a discapito dei risparmi dei lavoratori, finalizzati ad avere una pensione dignitosa domani e un attacco alla contrattazione collettiva, che fissava condizioni e opportunità per gli aderenti ai Fondi negoziali e che oggi corre il rischio di contrattare salario e tutele di cui poi potrebbero beneficiare banche e finanziarie.

Il Governo – conclude Nieri – farebbe meglio ad ascoltare chi ancora respira il profumo delle fabbriche, anziché esercitarsi in inutili e dannosi saccheggi e picconaggi della previdenza complementare e dei risparmi pensionistici dei lavoratori”.

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