Le CISL del Nord si trovano a Sesto

Si concluderà giovedì 4 dicembre al Carroponte di Sesto S. Giovanni (Milano) la tre giorni di manifestazioni nazionali organizzata dalla CISL. “Per il lavoro, per il sociale”, lo slogan dell’appuntamento che vedrà riuniti nell’ex spazio industriale di via Granelli  oltre 5mila delegate e delegati di aziende pubbliche e private delle regioni del Nord (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Piemonte, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto) e della Sardegna. La Cisl Bergamo parteciperà con una delegazione di oltre 300 delegati e attivisti sindacali.

La manifestazione si aprirà alle 10.30 e vedrà alternarsi sul palco lavoratori, giovani, stranieri, pensionati, che daranno la loro testimonianza concreta e rilanceranno le proposte della Cisl sui temi di nuove politiche per il lavoro, sulla lotta alla precarietà dei giovani, sulla tutela dei redditi, sullo sblocco dei contratti del pubblico impiego. L’iniziativa si concluderà alle 13 con l’intervento del segretario generale Cisl, Annamaria Furlan.

Con quella di giovedì, tre giornate di mobilitazione e di dialogo con i lavoratori, articolate sui temi di nuove politiche per il lavoro, lotta alla precarietà dei giovani, tutela dei redditi dei lavoratori e dei pensionati, lo sblocco dei contratti del pubblico impiego, l’estensione del bonus di 80 euro anche ai pensionati,  con l’obiettivo dell’apertura di un confronto serio e costruttivo con il Governo, le istituzioni locali e le altre parti sociali. La CISL, dice Ferdinando Piccinini, segretario generale Cisl Bergamo, “si mobilita anche per avere un sistema di ammortizzatori sociali universalistico; un contratto a tutele crescenti che sostituisca tutti i contratti precari; una drastica riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati anche per sostenere i consumi; più investimenti per creare occupazione; una nuova politica industriale, un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio; rivedere i tagli ai fondi dei Patronati e le misure sul Tfr in busta paga, una riforma della Legge Fornero sulle pensioni che definisca criteri più flessibili”.

Più che scioperi generali con forte connotazione politica – conclude Piccinini -, servono proposte e azioni che entrino nella concretezza e diano risultati alle lavoratrici, ai lavoratori e ai pensionanti che rappresentiamo”.

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