Fondazione Honegger: una sentenza per le lavoratrici

Vittoria! Vittoria su tutta la linea”. L’entusiasmo di Giulio Pennacchia, operatore Fp Cisl Bergamo (il sindacato del Pubblico Impiego e della Sanità), e soprattutto delle lavoratrici della Fondazione Honegger è contagioso. A oltre un anno di distanza dai fatti, il tribunale di Bergamo ha dato ragione alle operatrici sanitarie della struttura della Valle Seriana che denunciarono la situazione insostenibile in una casa di cura che lasciava per molte ore di notte soli i malati di Alzheimer  ricoverati nel reparto.

La notizia suscitò scalpore e interesse dei media non solo locali, tanto che la direzione della struttura non trovò di meglio da fare che sospendere dal lavoro e decurtare lo stipendio delle dieci lavoratrici che si erano rivolte al sindacato per denunciare la situazione, lamentando un danno di immagine l’uscita delle notizie, anche se molti dipendenti già da tempo segnalavano la situazione. Quattro di queste lavoratrici, assistite dalla Fp Cisl Bergamo, si sono rivolte al Tribunale per vedere riconosciuti i propri diritti e stabilire una verità che l’atteggiamento della Fondazione rischiava di far travisare. E nei giorni scorsi il tribunale di Bergamo, con il giudice Monica Bertoncini, ha annullato “ e sanzioni disciplinari pari a un giorno di sospensione e condanna la Fondazione Honegger alla restituzione di quanto trattenuto, oltre a interessi legali e rivalutazione dal dovuto al saldo”.

Il Tribunale ha stabilito che le ragazze hanno detto la verità – dice Pennacchia -. La Cisl ha sempre ritenuto inaccettabile la scelta della Fondazione di punire delle lavoratrici che hanno chiesto al Sindacato un intervento di responsabilità e tutela di lavoratrici e utenti che, anche a detta del Direttore Sanitario erano lasciati soli per ore durante la notte. Così come ha sempre ritenuto  inaccettabile l’atteggiamento dei responsabili della Fondazione Honegger teso alla repressione della libertà di espressione, dell’esercizio della rappresentanza e della libera azione sindacale, principi cardine di un sistema democratico. Il Sindacato è il legittimo interlocutore dei lavoratori e delle lavoratrici ed è luogo di difesa dei diritti del loro lavoro, ma anche della dignità dei cittadini, soprattutto  in condizione di disagio”.

La vicenda fu portata agli onori delle cronache nel marzo del 2013, quando le lavoratrici si rivolsero ai sindacati.

Siamo andati a parlare con il presidente della fondazione – ricorda Pennacchia – e ci disse che non c’erano irregolarità: i 1.220 minuti settimanali di cura per paziente erano garantiti e i malati non restavano mai soli. Quando però siamo andati a parlare con i dipendenti, ci è stata raccontata una realtà diversa”. Una situazione che è stata messa nero su bianco dai sindacalisti e firmata dagli operatori della struttura albinese: l’incastro dei turni tra operatori socio-sanitari (Oss), infermieri professionali e ausiliari socio-assistenziali (Asa) lasciava scoperto in alcune fasce d’orario proprio il reparto Alzheimer. Nello specifico, i pazienti sarebbero stati completamente soli tra le 20.30 e le 23, tra l’1.30 e le 2 di notte e ancora tra le 5 e le 5.30. “Un racconto che mi lasciò basito – dice Pennacchia -. In tanti anni nelle strutture della provincia una cosa del genere non l’avevo mai sentita. In quelle ore il reparto potrebbe diventare un far west, con pazienti disorientati, incapaci di distinguere tra ore notturne e diurne”.

Si è conclusa positivamente una vicenda paradossale – dice Mario Gatti, segretario generale FP CSIL Bergamo -, che ha colpito delle lavoratrici che si preoccupavano solo alla salvaguardia dei pazienti, senza per questo voler nuocere all’azienda. Dispiace comunque che si sia arrivati a una decisione del tribunale per questa vicenda, nonostante avessimo tentate tutte le strade per una conciliazione. Adesso sarebbe importante aprire il dibattito sulle responsabilità, dopo che la CISL ha subito attacchi e accuse che la sentenza ribalta completamente”.

Potrebbe piacerti anche

Archivi

Categorie

Tags:

Altri post simili