I portalettere contestano l’AD di Poste Italiane, Caio

Il 17 aprile 2015 l’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, è stato fortemente contestato dai portalettere di Milano che hanno urlato la loro rabbia per lo stato di abbandono dell’azienda nel settore di recapito, che mette a rischio la sicurezza dei lavoratori.

“La situazione è al collasso: mancano mezzi, non si rispettano le nome di sicurezza, manca personale, non esiste al momento il “postino telematico” e i palmari dei portalettere si bloccano spesso e sono obsoleti rispetto alle nuove tecnologie – afferma Giuseppe Marinaccio, responsabile di Cisl Poste Lombardia -. Dall’arrivo dell’amministratore delegato Caio l’azienda è paralizzata in uno stato d’abbandono che favorisce solo la concorrenza. Siamo pronti allo sciopero della categoria”.

Il 21 aprile è previsto un incontro in Regione sul piano di chiusura degli uffici postali, ma il sindacato non è stato invitato a partecipare. “L’azienda sta dimostrando di temere il confronto con noi – afferma Marinaccio – e quindi rifiuta ogni incontro, nonostante la delibera della Regione Lombardia preveda l’istituzione di un tavolo con la presenza di Poste, Anci e associazioni interessate”.

Proseguono intanto le iniziative di lotta a sostegno della vertenza sulle carenze di organico: dal 23 aprile al 23 maggio i lavoratori delle poste realizzeranno lo sciopero delle prestazioni straordinarie aggiuntive in tutti gli uffici postali della Lombardia.

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