Rilanciare l’edilizia residenziale pubblica in Lombardia

Da mesi, in Regione, si tentenna tra l’idea di riformare tutto l’ordinamento dell’edilizia popolare in Lombardia, e con esso il ruolo pubblico sulla politica abitativa, e la consapevolezza di una ineludibile e urgente azione di salvataggio finanziario del sistema delle ALER in crisi. All’unanimità il Consiglio regionale, non più tardi del marzo, in sede di approvazione della relazione conclusiva della Commissione d’indagine sulla crisi di ALER Milano, ha riconosciuto che (vedi odg del Consiglio – D.C.R. 10 marzo 2015 n. 652):

– la visione strategica alla base della vigente normativa regionale sull’ERP è “inadeguata”;
– l’idea secondo cui le ALER possano svolgere la propria attività gestionale in equilibrio finanziario è “irrealistica”;
– la soluzione che si può prospettare è perciò quella – sono parole loro – di un “ritorno a un sistema sussidiato”, stante che la politica abitativa è una politica di welfare.

In realtà gli interventi che si prospettano, sia con l’improbabile piano di risanamento di ALER Milano, sia con il progetto di riforma del T.U. dell’ERP, vanno in tutt’altra direzione, quella del depauperamento del patrimonio, della disponibilità e della finalità sociale degli alloggi, per finire prospettando la riduzione dei livelli occupazionali nelle ALER. Per questi motivi si è deciso unitariamente di avviare la mobilitazione sindacale, con il coinvolgimento non solo degli inquilini e dei lavoratori ALER, ma anche dei pensionati e dei lavoratori delle costruzioni, perché la posta in gioco è tutta la politica della casa, nei suoi aspetti più generali di politica per lo sviluppo e la coesione sociale, con un:

PRESIDIO a MILANO il 22 aprile (ore 15)
davanti alla sede dell’Assessorato Casa – Palazzo della Regione
in piazza Città di Lombardia 1 – Nucleo 4 (uscita MM2 M. Gioia)


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