Ponte generazionale per “svecchiare” il lavoro

Anche a Bergamo sarà possibile accedere alla sperimentazione del “ponte generazionale”, ovvero la possibilità data al lavoratore vicino alla pensione di ridurre il proprio monte ore e permettere l’assunzione di un giovane che sarà occupato per la restante parte dell’orario. In pratica, il lavoratore “anziano” diventa tutor del neo-assunto. Regione Lombardia ha infatti emanato lo scorso 12 dicembre una delibera con la quale rilancia la sperimentazione sul “ponte generazionale”. In pratica, un ponte dove ci si incontra a metà, ci si scambia informazioni e si scende, uno dalla parte opposta all’altro senza perdere nulla. Un accordo tra gentlemen tra gli over 50 e gli under 30.

Chi ha più di 50 anni e uno spazio minimo di 12 mesi e massimo di 4 anni che lo separa dalla pensione potrà accettare la proposta della propria azienda di lavorare part time al 70%, chi ha meno di 30 anni potrà invece ottenere un contratto e lavorare al fianco del collega più esperto. Un lavoratore si avvierà a lasciare l’azienda senza privarla all’improvviso della propria professionalità, che invece offrirà al giovane collega che nulla sa del lavoro che è chiamato a svolgere.

L’iniziativa di Regione Lombardia, d’intesa con l’Inps regionale, prevede un finanziamento utile a coprire i contributi volontari per i lavoratori interessati che passano a part-time nella fase conclusiva del loro rapporto di lavoro che consiste in 3 milioni di euro. Si tratta di una cifra che dovrebbe consentire una sperimentazione per circa 300 lavoratori su tutta la Regione

Accogliamo positivamente la decisione di Regione Lombardia di dare avvio al ponte generazionale che a Bergamo ha costituito uno dei punti del protocollo firmato con Confindustria nel marzo scorsodice Giacomo Meloni della segreteria del sindacato Cisl Bergamo -. Sarà utile dare avvio prossimamente ad un confronto con Confindustria che delinei le modalità di gestione e di attuazione del ponte generazionale a favore dei lavoratori occupati nelle imprese bergamasche, individuarne  un quadro di riferimento, anche con possibile corredo di incentivo economico, da affidare alle categorie per la contrattazione aziendale.

“Riteniamo – continua Meloni – si tratti del rilancio di una forma flessibile ed utile di passaggio generazionale nel mondo del lavoro che è bene che venga conosciuta, diffusa e sperimentata, con una forte valenza di solidarietà e di ripartizione del lavoro. È una opportunità, non solo per chi volontariamente intendesse passare a part time ma anche e soprattutto per i giovani, che hanno in questo modo la possibilità di entrare nel mondo del lavoro”.   

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