Cgil Cisl Uil Bergamo: “Il Governo ci deve ascoltare”

Fisco e previdenza, argomenti da tempo all’ordine del giorno delle forze sindacali, saranno oggetto di una serie di assemblee che le segreterie di Cgil Bergamo, Cisl Bergamo, Uil Bergamo organizzeranno dal mese di luglio per incontrare iscritti e lavoratori e informarli delle posizioni che le Organizzazioni porteranno al confronto – richiesto – con il Governo. Inoltre, la questione della riforma della Pubblica Amministrazione e quella della rappresentanza dei lavoratori. Di questo hanno parlato Gigi Bresciani, Ferdinando Piccinini e Marco Cicerone, nella conferenza stampa del 27 giugno 2014 nella sede UIL di via San Bernardino.

I temi della previdenza e del fisco, cruciali per ogni progetto di riforma del Paese che punti a rilanciare il ruolo dell’Italia, sono al centro della piattaforma unitaria predisposta da CGIL CISL UIL per un forte coinvolgimento dei lavoratori.

La piattaforma sarà infatti oggetto di una campagna di assemblee che si svilupperanno in tutte le aziende della Bergamasca e si concluderanno con un attivo dei delegati verso la fine di settembre dove si farà il punto delle eventuali modifiche da proporre ai diversi livelli delle organizzazioni. Al termine di questo percorso, come detto, è previsto l’avvio di un dialogo col Governo.

CGIL CISL UIL di Bergamo intendono rilanciare l’iniziativa e le proposte unitarie anche con una ripresa del confronto con le controparti e le istituzioni locali.

In particolare intendono dare concretezza alle intese realizzate con Confindustria Bergamo nei mesi scorsi relative all’incentivazione di nuove assunzioni di giovani con maggiori flessibilità nell’organizzazione del lavoro che possano garantire maggiore stabilità nel tempo. Il sindacato bergamasco intende valorizzare questa intesa nell’ambito dei confronti e delle contrattazioni nelle aziende. Ulteriori elementi che possono valorizzare l’accordo territoriale in funzione di nuove prospettive occupazionali per i giovani  sono quelli promossi dal governo e dall’accordo sindacale con Regione Lombardia, e cioè Garanzia Giovani e Doti EXPO.

Occorre con urgenza passare dalle parole ai fatti – hanno detto i tre segretari -, definendo accordi sindacali aziendali per sviluppare nuova occupazione”.

Un ulteriore elemento che il sindacato intende valorizzare è l’accordo definito con Confindustria relativo al Fondo Welfare. Nei prossimi giorni si aprirà un conto corrente per i primi versamenti di Confindustria e di CGIL CISL UIL per garantire l’avvio di questa importate forma di mutualismo verso i lavoratori e le famiglie più colpiti da questa durissima crisi. Si aprirà successivamente una campagna di informazione e di assemblee al fine di aprire attraverso il coinvolgimento di lavoratori e imprese una raccolta fondi destinata a integrare mutualisticamente un aiuto concreto verso i lavoratori e le lavoratrici. Un fondo di mutualità che vuole essere aperto a tutti i soggetti sociali, economici e istituzionali del territorio.

Per questo vogliamo invitare anche le rappresentanze imprenditoriali che fanno riferimento a Impresa e Territorio ad accelerare un confronto sindacale teso a definire accordi per rilanciare l’importanza della piccola impresa nello sviluppo del territorio e per l’occupazione”.

Inoltre, dopo la recente fase elettorale, CGIL CISL UIL unitamente alle federazioni dei pensionati avvieranno un confronto con gli enti locali del territorio, partendo dal comune capoluogo, “per definire intese territoriali tese a salvaguardare e qualificare meglio l’intervento sul versante delle politiche sociali, sanitarie e socio-assistenziali”.

C’è poi la questione della Riforma della Pubblica Amministrazione, per cui il Governo ha presentato i 44 punti di riordino, argomento propugnato da anni dallo stesso sindacato che a più riprese ha sottolineato la necessità di entrare nel merito di tematiche quali virtuosità, costi standard certi, sprechi, duplicazioni e inefficienze evitando, però, la semplicistica linea dei tagli lineari. “Riformare è una priorità per tutti, ma qui il primo obiettivo è tagliare la rappresentanza dei lavoratori. È necessario invece garantire l’efficienza del sistema quale utile mezzo per rilanciare il Paese, creando lavoro e occupazione, e favorendo senso etico e legalità, rispetto e valorizzazione di tutti i lavoratori. Della riforma non condividiamo il metodo: evitare a priori il confronto con i lavoratori e con le rappresentanze porterà, inevitabilmente, a nuovi errori, già per altro visti e vissuti in un recente passato quando proclamazioni popolari, fatte sempre per slogan, anticipavano riforme dai risultati assolutamente ininfluenti”.

In Italia ci sono territori con differenti densità di lavoro pubblico: se in alcuni casi troviamo realtà sovradimensionate che non sono state scalfite o ridimensionate né dal blocco del turn over né da tagli lineari, in altri casi, come quello bergamasco, appare evidente come la carenza di organico determini una diffusa difficoltà nel gestire i servizi pubblici”.

A Bergamo dal 2000 ad oggi si sono persi oltre 3000 posti. Per la P.A. tra enti locali, stato e parastato i dipendenti attuali sono oltre 17.000, ai quali si aggiungono i settori privati (sanità, RAS, ecc.) per circa 12.000 dipendenti. A questo si aggiunge tutto il rilevante settore dell’istruzione e della formazione pubblica con 143 istituzioni scolastiche che coinvolgono 16.000 lavoratori per una platea di oltre 134.000 studenti. Vanno aggiunte a questi le 320 scuole paritarie non statali per oltre 37000 alunni.

La rappresentanza sindacale a Bergamo nella Pubblica Amministrazione non è burocrazia ne privilegio. E’ un continuo lavoro di rappresentanza e tutela, in molti casi anche una tutela dalla stessa burocrazia pubblica, rappresentata da moltiplicate funzioni dirigenti completamente deresponsabilizzati”.

La rappresentanza di CGIL CISL UIL, nelle categorie del pubblico impiego, parlano di 10.5 persone (qualcuno è a part time) nella Scuola, e 17 operatori a tempo pieno tra distacchi e aspettative legge 300 nella Funzione Pubblica.

La riduzione lineare non colpisce in sé il sindacato (tante persone hanno rinunciato ai percorsi di carriera interna alla P.A. per spendersi verso il servizio ai lavoratori e ritorneranno ai propri posti di lavoro), ma colpisce soprattutto la tutela e il ruolo di rappresentanza e di contrattazione quotidiana rivolta verso i lavoratori pubblici e verso un migliore servizio agli utenti.

Rifiutiamo con forza il paragone con ben altre burocrazie, spesso dirigenziali e spesso deresponsabilizzate che costituiscono uno degli impedimenti più importanti per una vera riforma della pubblica amministrazione. Come sindacato accettiamo la sfida, ma il confronto non ci deve essere negato, la partecipazione dei lavoratori e dei cittadini è un principio imprescindibile in un sistema democratico, se tale è!

La nostra forza rimane il radicamento con le centinaia di delegati e rsu nel pubblico impiego e nella scuola fortemente motivati a sostenere democraticamente il sindacato per un rinnovamento e una riforma vera della pubblica amministrazione e della scuola”.

Potrebbe piacerti anche

Archivi

Categorie

Tags: ,

Altri post simili