Tanti i bergamaschi tratti in inganno dai buoni fruttiferi postali prescritti

buoni fruttiferi postali prescritti

Adiconsum Sardegna fautrice del ricorso fatto all’Antitrust per la vicenda relativa alla prescrizione dei Buoni Fruttiferi Postali, ha presentato un intervento «ad opponendum» al Tar del Lazio contro il ricorso di Poste Italiane avverso la sanzione elevata dall’Antitrust. L’AGCM (Autorità Garante Concorrenza e Mercato  deliberazione pubblicata il 4/11/2022 ha condannato Poste Italiane a pagare 1,4 milioni di euro di sanzioni per le pratiche scorrette nel collocamento dei buoni fruttiferi postali poi rivelatisi prescritti, riconoscendo l’ingannevolezza delle informazioni rese agli investitori circa i termini di scadenza e di prescrizione dei titoli.

Tanti bergamaschi sono stati tratti in inganno da tali investimenti trattandosi di risparmiatori che normalmente sottoscrivevano buoni con scadenze ventennali, mentre quelli emessi avevano scadenze inferiori non specificate. Spesso, peraltro, venivano date informazioni sbagliate sui termini di incasso invitando i clienti ad aspettare per poi ritrovarsi il titolo prescritto.

L’obbligo di risarcimento da parte di Poste sarebbe la conseguenza dell’omessa consegna del foglio informativo analitico e quindi della carente informazione  di un inadempimento in fase precontrattuale da parte di Poste.

Alla luce del pronunciamento dell’Antitrust abbiamo inviato alle PPTT richiesta di risarcimento che le PPTT declinano, occorre quindi un  intervento legislativo “ad hoc” così come è stato fatto coi FIR, al fine di permettere almeno il recupero del capitale versato.

Adiconsum ha quindi depositato un formale intervento al Tar per chiedere ai giudici di rigettare le richieste di Poste Italiane. «Collocando titoli ai piccoli risparmiatori Poste è a tutti gli effetti una società di intermediazione nella distribuzione di prodotti bancari che sfrutta la sua presenza territoriale capillare e la fiducia acquisita presso i consumatori per vendere strumenti finanziari. Attività che deve essere svolta nel pieno rispetto dei principi di correttezza, trasparenza fissati dal Codice del Consumo, regole alle quali Poste Italiane è assoggettata anche in considerazione del fatto che la copiosa giurisprudenza dell’Arbitro per le controversie bancarie di Banca d’Italia e Consob equipara la figura dell’investitore/risparmiatore a quella del consumatore, con la conseguenza che in caso di violazioni e irregolarità in tema di risparmio e investimenti, trova piena applicazione anche il Codice del Consumo».

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