Le misure per arginare la trappola degli abbonamenti nascosti

trappola degli abbonamenti nascosti

La rete di cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC) – coordinata dalla Commissione europea e sotto la guida dell’autorità danese – ha sollecitato alle società di carte di credito l’introduzione di informazioni chiare sui pagamenti ricorrenti da fornire ai consumatori prima che questi ultimi si impegnino a sottoscrivere un abbonamento.

L’obiettivo delle autorità CPC è quello di porre un argine ad una frode molto frequente online che consiste nell’offrire prodotti o servizi per una prova gratuita o a un costo molto basso, nascondendo – in realtà – un abbonamento con pagamenti ricorrenti. Questo meccanismo è stato considerato manipolativo nei confronti dei consumatori, i quali sono invitati a inserire le credenziali inerenti alla propria carta di pagamento senza essere adeguatamente informati che così facendo, sottoscrivono un abbonamento il cui costo gli verrà addebitato regolarmente una volta concluso il periodo di prova.

La trappola degli abbonamenti nascosti è molto frequente e, infatti, circa il 10% dei consumatori dell’UE è caduto in questo tipo di tranello. Ecco perché sono state esaminate dalle autorità le procedure di pagamento adottate dalle società di carte di credito, come Mastercard, VISA e American Express. In particolare, la verifica ha riguardato proprio le modalità di attuazione delle norme specifiche relative all’autorizzazione delle operazioni con carta attraverso la loro rete di pagamento. Di conseguenza, le autorità CPC hanno riscontrato che le regole di tali società non garantiscono che le operazioni effettuate attraverso la carta sono correttamente autorizzate quando ineriscono a pagamenti ricorrenti.

Nel corso di questa azione, American Express ha deciso di introdurre regole più severe per i commercianti, tra cui l’obbligo di inviare una notifica per informare sul pagamento dell’abbonamento che sta per essere effettuato. Mastercard e VISA, invece, hanno imposto agli operatori di visualizzare le spese di abbonamento applicabili nella finestra di pagamento in cui i consumatori inseriscono i dati della propria carta di credito per il primo acquisto o per accedere alla prima prova gratuita che implica un abbonamento.

Nel dettaglio:

  • Mastercard: ha deciso che gli esercenti dovranno fornire le informazioni sui termini dell’abbonamento contestualmente alla richiesta dei dati per il pagamento. Tali informazioni dovranno includere:
    – il prezzo;
    – la frequenza dell’addebito;
    – le informazioni sul periodo di prova, compresi i costi iniziali, la durata del periodo di prova, il prezzo dell’abbonamento e la periodicità dei pagamenti.
  • Visa: a partire dal 2023, gli esercenti dovranno garantire che la durata di qualsiasi periodo di prova o offerta promozionale dovrà essere chiaramente visualizzata sia sulla pagina web in cui devono essere inserite le credenziali della carta che sulla schermata di checkout.
  • American Express: i commercianti dovranno rivelare chiaramente tutti i termini dell’offerta, incluso, se applicabile, il fatto che gli addebiti verranno effettuati fino a quando l’opzione non verrà annullata dal titolare della carta. Per i periodi di prova, i commercianti dovranno inviare al titolare della carta un promemoria per iscritto prima di procedere con il primo addebito del costo dell’abbonamento. Ciò consentirà al consumatore di poter contare su un ragionevole lasso di tempo per annullare eventualmente la sottoscrizione.

In seguito a tali decisioni, le autorità CPC controlleranno attivamente l’attuazione degli impegni presi mentre le autorità nazionali procederanno con ulteriori azioni qualora vengano individuati ulteriori problemi. I consumatori sono sempre più presi di mira da pratiche e truffe ingannevoli sofisticate, attraverso canali diversi: durante lo shopping online, sui social media, tramite telefono, messaggi di testo, e-mail o anche attraverso le vendite a domicilio. Senza dubbio, tutto ciò ha conseguenze dannose di vasta portata. Ecco perché, le autorità preposte alla protezione dei consumatori continueranno ad esaminare attentamente la questione delle frodi e delle truffe subite dai consumatori.

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