27 novembre. Cgil Cisl Uil in piazza a Milano per pensioni e fisco

a Milano per pensioni e fisco

Cgil, Cisl e Uil tengono alta la tensione sulla manovra e in particolare sul tema delle pensioni e del fisco. “Una manovra inadeguata e improvvisata”. Così l’hanno definita i segretari nazionali dei sindacati confederali, aprendo una mobilitazione territoriale utile a dar forza alle proposte di CGIL CISL UIL per i prossimi appuntamenti con l’esecutivo di Draghi. In Lombardia la risposta arriverà sabato 27 novembre, con la Manifestazione unitaria che dalle 9:30 alle 12:30 riunirà sotto l’Arco della Pace di Piazza Sempione, a Milano, rappresentanti sindacali, delegati e iscritti di tutte le provincie lombarde. Da Bergamo raggiungeranno il capoluogo lombardo almeno un migliaio di persone.

Nella manovra ci sono ancora “una serie di temi sui quali ancora non ci siamo – insistono i segretari provinciali Gianni Peracchi (Cgil), Francesco Corna (Cisl) e Angelo Nozza (Uil) su fisco, pensioni, sviluppo, lavoro e sociale le risposte finora giunte dal Governo sono insufficienti . È necessario Incrementare le risorse da destinare alla riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati. Contrastare lavoro nero, evasione ed elusione fiscale. Basta incentivi a pioggia alle imprese; introdurre i livelli essenziali in vista della legge sulla non autosufficienza. Contrastare la povertà̀, migliorando il reddito di cittadinanza e potenziando le politiche di inclusione; rafforzare le politiche industriali e di sviluppo; sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione. Affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale. Risolvere le tante crisi aziendali ferme da troppo tempo al Mise”.

Per il lavoro – proseguono –  servono investimenti per creare buona occupazione, ammortizzatori sociali universali e politiche attive, contrastare la precarietà̀ e rilanciare il potere di acquisto di salari e pensioni, stabilizzare il lavoro e rilanciare le assunzioni nei settori pubblici, a partire da sanità e scuola. Mentre per la riforma delle pensioni, il sindacato è contrario alla quota 102. Chiediamo pensioni di garanzia per giovani, più sostegno a donne, lavoratori disoccupati, discontinui e precoci, forti incentivi per la previdenza complementare. Possibilità di pensione da 62 anni di età o con 41 anni di contributi senza limiti di età. Migliorare Opzione donna e rafforzare l’Ape sociale estendendo la platea dei lavori gravosi e usuranti”. 

Apprezziamo l’avvio dei percorsi di confronto che il governo ha aperto recentemente, ma fino a quando non avremo risposte concrete – concludono i tre sindacalisti -, la nostra mobilitazione non si fermerà. Andremo avanti nei luoghi di lavoro e sul territorio“.

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