L’assemblea Sematic approva l’accordo per casse e inventivi agli esodi

Chiude la Sematic di Osio Sotto

Purtroppo dice Mirco Locati, di FIM CISL Bergamoa fronte della decisione di Sematic di chiudere il sito produttivo di Osio Sotto, non abbiamo potuto far altro che trovare le modalità migliori per attutire il danno sociale di tale decisione. Nella assemblea di questa mattina,  l’accordo raggiunto ieri con l’azienda è stato votato a grandissima maggioranza dai lavoratori presenti, circa 120”.

L’accordo prevede inizialmente il proseguo della cassa integrazione COVID 19, con la piena maturazione dei ratei e l’anticipazione del trattamento di cassa,   e un incentivo con accordo ex art. 14 del DL 104 AGOSTO 2020.

L’incentivo si compone in tre parti: la prima è l’ integrazione al 100% della NASPI comprensiva di 13° e 14° mensilità; la seconda componente è derivante dal recupero del salario perso causa CIGO da settembre 2020 a marzo 2021. L’ultima componente è legata all’anzianità aziendale comprensiva anche degli anni svolti in somministrazione. Terminata la cassa COVID sarà richiesta la CIGS per cessazione parziale dell’attività , prevedendo anche in questo caso l’anticipo della cassa e la maturazione di tutti i ratei (ferie, PAR, 13°,14°).

Inoltre durante l’utilizzo della CIGS sarà data la possibilità ai lavoratori di lasciare l’azienda su base volontaria con lo stesso criterio di incentivo previsto con accordo ex art.14 decurtato del 5,5% per ogni mese trascorso in CIGS. Tale perdita economica è compensata dal trattamento di cassa e dalla maturazione dei ratei e del TFR, inoltre in tal modo si avrà un periodo di copertura contributiva piu lunga, utile a coloro i quali mancano pochi mesi alla pensione.

Abbiamo inoltre concordato – conclude Locati – di intraprendere tutte le politiche attive previste dalla regione e dal ministero e di cercare la riqualificazione del sito produttivo con l’intento di salvaguardare l’occupazione. Lo riteniamo un ottimo risultato, che risponde alle esigenze di tutti i lavoratori, da chi ha già trovato un nuovo impiego a chi necessita di 2/3 anni di contributi per raggiungere i requisiti pensionistici. Ora aspettiamo il tavolo con il MISE per attivare il percorso concordato con l’azienda e le varie politiche attive. Rimane una triste vicenda – conclude Locati – in quanto il territorio si impoverisce vedendo andar via un’azienda produttiva e storica, mettendo in difficoltà molte famiglie”.

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