Sciopero TPL lunedì 8 febbraio. Contratto nazionale scaduto da tre anni

Sciopero TPL lunedì 8 febbraio

Fin dall’inizio della pandemia i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale (Tpl) non hanno mai smesso di lavorare. Quando chiamati, hanno sempre risposto garantendo il diritto costituzionale alla mobilità anche nei giorni di lockdown, con il contagio che correva e le aziende che con difficoltà fornivano dispositivi di protezione, mascherine, gel, disinfezione del posto di lavoro, arrivando, in alcuni casi a pagare con la propria salute.

Ora, per loro, è arrivato il momento della protesta, per rivendicare il rinnovo di un Contratto nazionale scaduto da tre anni. Lunedì 8 febbraio i lavoratori saranno in sciopero con un orario inusuale e in deroga alle consuete fasce orarie classiche per il settore, per permettere agli studenti di raggiungere gli istituti scolastici anche negli ingressi scaglionati previsti per la pandemia.

Lo sciopero, dunque, è programmato dalle ore 9.45 alle 13.00, sia per il trasporto urbano che extraurbano. Nel corso della mattinata si svolgerà anche un volantinaggio di fronte alla stazione autolinee, nel piazzale della TEB e in Porta Nuova.

In questi mesi di pandemia i lavoratori del trasporto pubblico, pur continuando a fornire il loro contributo, sono anche stati a turno sospesi dal lavoro e posti in Cassa integrazione vedendo, come molti altri lavoratori in Italia, drasticamente ridotto il proprio redditohanno spiegato Aniello Sudrio della FILT CGIL e Pasquale Salvatore di FIT CISL Bergamo -. Per questo è ancora più necessario che si superi l’inaccettabile posizione delle aziende del settore che vorrebbero negare il rinnovo del Contratto azzerando il triennio 2018/2020, come se non fosse mai esistito. Cancellando cioè tre anni di lavoro. Il disagio che i passeggeri avranno lunedì servirà ad avere una rete di trasporto pubblico più efficiente, capillare e affidabile in futuro e a riconoscere ai lavoratori del settore il giusto compenso per la loro attività”.

Oltre alla trattativa per il Contratto, durante la pandemia le organizzazioni sindacali di categoria hanno cercato con ogni mezzo anche di aprire un canale di dialogo con Regione Lombardia. “Questo – si legge nel volantino che sarà distribuito lunedì – per coordinare la riorganizzazione dei trasporti in relazione al ridotto indice di riempimento, velocizzare la distribuzione delle risorse economiche alle aziende pesantemente colpite dalla crisi, affrontare il nodo della ripartenza attraverso proposte serie e costruttive, gestire anticipatamente gli effetti della crisi su imprese e occupazione. Regione Lombardia non ha mai voluto affrontare questi problemi, lasciando soli lavoratori, aziende e utenza

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