Il 5 novembre sciopero dei metalmeccanici dopo un anno di trattative

5 novembre sciopero

I segretari delle categorie dei lavoratori metalmeccanici di CGIL CISL UIL di Bergamo hanno illustrato, in una conferenza stampa unitaria, la situazione all’alba dello sciopero di giovedì 5 novembre che FIM FIOM UILM hanno indetto a livello nazionale. A Bergamo, la protesta delle tute blu si concretizzerà con un presidio davanti al Kilometro Rosso, il Parco Scientifico Tecnologico, alle porte della città, che ospita aziende, attività di produzione hi-tech, centri di ricerca e laboratori. È il simbolo dell’industria della provincia e da qualche mese anche sede di Confidustria provinciale.

Sono 365 giorni dall’inizio dalla trattativa, 13 incontri ma purtroppo nessun passo in avanti per il rinnovo Ccnl – precisa Luca Nieri (segretario generale FIM CISL Bergamo) – .Parlare di ritardi è un eufemismo, siamo purtroppo ancora fermi al punto di partenza. La situazione ha costretto  le OO.SS ad indire un sciopero generale di 6 ore a sostegno della trattativa, chiedendo un ulteriore sacrificio ai lavoratori metalmeccanici. Seppur in condizioni di evidenti restrizioni dovute alla pandemia,  abbiamo  svolto nella nostra provincia altre 500 assemblee, coinvolgendo un gran numero di dipendenti. Oggi non possiamo pensare  di competere tecnologicamente con paesi avanzati come la Germania ma contemporaneamente  voler gestire relazioni sindacali da paese sottosviluppato“. 

Dopo un numero importante di assemblee – aggiunge Andrea Agazzi (segretario generale FIOM CGIL Bergamo) abbiamo raccontato ai metalmeccanici lo stato della trattativa. Ora, dobbiamo portare Federmeccanica ad un comportamento di maggior responsabilità, la stessa responsabilità che hanno dimostrato i lavoratori nella fase più drammatica della pandemia, superando paure e drammi personali e  sostenendo l’impresa. Bisogna riaprire le trattative e costruire le adeguate risposte alle esigenze dei lavoratori di tutto il settore metalmeccanico: nella nostra piattaforma esistono molti strumenti per dare risposte a questa crisi. Utile rimarcare che se anche siamo in una situazione complicata, non è che le aziende non  hanno incamerato ricchezza: è arrivato il momento di iniziare a redistribuirla, con aumento salariali certi“.

I lavoratori metalmeccanici – chiude Emilio Lollio (segretario generale UILM UIL Bergamo) hanno bisogno di avere delle risposte concrete sul tema del salario della formazione e dobbiamo incrementare la contrattazione all’interno delle aziende, un aspetto che doveva essere un valore aggiunto nell’ultimo rinnovo del contratto nazionale, ma purtroppo, anche qui, la trattativa ha avuto un esito negativo. Sul tema salariale dopo oramai 4 anni di incrementi salariali per nulla soddisfacenti, i lavoratori vogliono un incremento salariale dignitoso. Il welfare è una parte importante del contratto, ma non si vive solo di welfare“.

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