I lavoratori anonimi della sanità privata in protesta a San Pellegrino

I lavoratori anonimi della sanità privata in protesta a San Pellegrino

Oggi, per circa due ore, le lavoratrici e i lavoratori dell’istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme si sono radunati in modo autonomo e spontaneo, all’esterno della struttura sanitaria privata, per un momento di dimostrazione di disappunto e protesta, organizzato dalle RSU aziendali, per la sospensione delle trattative nazionali per il rinnovo contrattuale. Contratto che le lavoratrici e i lavoratori di tutta la Sanità Privata attendono da 13 lunghi anni, anche se ormai stanno per diventare 14. “Vi metteremo alla gogna, con tutta la vostra vergogna!”. Questo è il grido dei lavoratori contro le associazioni di AIOP e ARIS che rappresentano la parte datoriale nelle trattative.

I bilanci della Sanità Privata parlano chiaro. Non ci sono difficoltà, gli attivi sono milionari e ovviamente, i proventi di questi attivi si utilizzano per ampliare la loro offerta, esercitando una concorrenza sleale al Sistema Sanitario Pubblico, pur essendo quest’ultimo il loro committente. Un grande paradosso quindi. Vengono meno tutta una serie di principi, che hanno aperto l’erogazione dei servizi pubblici al privato; fra questi, il principio base, quello della cosiddetta “partenrship fra pubblico e privato”. Partnership indica una sana collaborazione e non una sleale concorrenza.

Un record in negativo, quello della Sanità Privata, in materia di rinnovo contrattuale. Una Sanità Privata che eccelle in tutto, in profitti, in strutture, in prestazioni, abituata sempre al top, ecco arrivare anche un record in negativo. Un record che non aiuta le lavoratrici e i lavoratori che quotidianamente operano nelle strutture, con professionalità, competenza e dignità e soprattutto con le retribuzioni ferme a 13 anni or sono e i diritti fermi da 15.

Non ci arrendiamo e protesteremo fino alla firma del contratto” dicono le lavoratrici e i lavoratori della Sanità Privata locale e manifestando la loro contrarietà fino a quando li supporteranno forza e fiato. Ricordano, i delegati RSU, che per questo rinnovo contrattuale è stato garantito un corposo contributo di soldi pubblici da parte delle Regioni (pari al 50% delle risorse necessarie al rinnovo), ma questo non è bastato perché gli imprenditori ricorressero ad un inqualificabile e vergognoso pretesto per non fare la loro parte e far saltare le trattative. Questi imprenditori che da un lato piangono miseria per non disporre delle risorse economiche necessarie al pagamento del rinnovo contrattuale dei lavoratori, dall’altra ininterrottamente inaugurano nuove strutture, ambulatoriali o residenziali di cura e assistenza; delle due, l’una! Le risorse pare quindi che siano disponibili, ma che non vi sia la minima intenzione di restituire alle lavoratrici e ai lavoratori il mal tolto, dopo 13 anni di mancati rinnovi contrattuali. Non solo, mettiamo in evidenza, dicono sempre i delegati della RSU del Quarenghi, che la parte normativa è ferma al 2015. Arrivati a questo punto non si tratta solo di un adeguamento salariale, ma anche di un aggiornamento di norme, diritti e opportunità che sono fermi al palo.

Stiamo parlando di quasi 3500 lavoratori nella sola Lombardia, che mandano avanti più del 50% dei servizi del Sistema Sanitario Regionale; lavoratrici e lavoratori ai quali non sono riconosciuti, oltre ai salari adeguati, molti fra diritti e opportunità, così come vengono riconosciuti ai loro colleghi che lavorano per la Sanità Pubblica. “E’ un trattamento inaccettabile e vergognoso” sottolineano i lavoratori, di tutta risposta; siamo alle dipendenze dei peggiori datori di lavoro, capaci anche di rimangiarsi gli accordi presi con le parti sindacali per arrivare a un accordo sul rinnovo contrattuale.

I lavoratori sono stanchi di essere invisibili e anonimi e oggi a San Pellegrino hanno tutti indossato la maschera di Anonymous, non per attaccare nessuno, ma per far comprendere che agli occhi e a libro paga dei loro imprenditori, non valgono nulla. Non è un atteggiamento questo che giova a nessuno: ne alla parte datoriale, ne al lavoratore. La Segreteria della CISL FP di Bergamo, presente oggi al presidio, a supporto dei delegati della RSU, delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Istituto Clinico Quarenghi, ha espresso i ringraziamenti a tutti i lavoratori e le lavoratrici che, si prodigano quotidianamente, con dignità, compostezza, professionalità e competenza, ad erogare servizi di cura e assistenza che sono preziosi e indispensabili per tutta la cittadinanza.

La situazione ovviamente ha raggiunto un livello di soglia intollerabile, che risulta davvero imbarazzante sostenere lo sguardo di queste persone che, sono davvero invisibili agli occhi dei loro datori di lavoro. Fiduciosi attendiamo tutti buone notizie dal tavolo negoziale della capitale, perché il contratto nazionale, prima dei vari accordi territoriali o regionali, è un “faro” per questi lavoratori e queste lavoratrici. Si è ormai stanchi e infastiditi della sola solidarietà e del solo sostegno che ci viene mostrato dalle imprese locali della Sanità Privata locale, adesso servono i fatti: le parole, sì, ma solo se messe nero su bianco!



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