Pensioni dignitose e aiuto per i deboli

pensioni dignitose e aiuto per i deboli

La settimana di mobilitazione “contro il governo” si conclude domani, sabato 16, con la manifestazione a Roma dei sindacati pensionati di CGIL CISL UIL. Bergamo sarà presente con almeno 300 persone, partite oggi dal capoluogo orobico con vari mezzi (pullman, treno e auto private) per raggiungere la capitale e ritrovarsi al Circo Massimo, per manifestare a favore di una legge nazionale sulla non autosufficienza, di una vera rivalutazione delle pensioni, di  tasse più basse e per contribuire a migliorare le condizioni di vita dei pensionati, degli anziani e di tutte le persone non autosufficienti

La società sta invecchiando sempre di più e avrà nuovi bisogni, quindi chiediamo che diventino centrali alcuni temi che non possono essere rimandati – dice Caterina Delasa, Segretaria generale Fnp Cisl Bergamo -. Per questo saremo in piazza, perché  il 90% dei pensionati ha perso potere d’acquisto, e ci sono 3 milioni di anziani che hanno in carico nel proprio nucleo familiare una persona non autosufficiente. Per questo chiediamo il ripristino di un sistema di rivalutazione equo che tuteli il potere d’acquisto delle pensioni, e per avere un regime fiscale accettabile, visto che i pensionati sono fra i contribuenti che pagano più di tutti, insieme ai lavoratori dipendenti”.

I 321mila pensionati di Bergamo prendono mediamente poco più di mille euro al mese, ma nonostante l’esiguità dell’assegno rappresentano il primo welfare familiare della provincia: aldilà del lavoro di baby sitter, di cuochi, di “portinai”, infatti, spesso i pensionati aiutano anche con la spesa, con il pagamento delle bollette, a volte con aiuti economici importanti.

La legge di bilancio presentata dall’attuale Governo – continua Delasa – ancora una volta non affronta e non risolve le tante questioni che riguardano milioni di pensionati e di pensionate contenute nella piattaforma che da tempo portiamo avanti unitariamente È quindi assolutamente necessario far sentire la nostra voceC’è il rischio che a forza di ridurre il potere d’acquisto delle pensioni e anche dei salari si vada verso un progressivo impoverimento, che potrebbe far saltare questa forma di welfare familiare aprendo una potenziale conflitto generazionale di cui il paese non ha sicuramente bisogno”.

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