Sciopero nazionale vigilanza privata. Lunghe code allo scalo di Orio

Sciopero nazionale vigilanza privata

Lunghe code si sono formate oggi, sia in mattinata che poco fa, ai controlli di sicurezza dello scalo aeroportuale di Orio al Serio, nel giorno dello sciopero nazionale delle guardie giurate della vigilanza privata e degli addetti ai servizi fiduciari. “In questa vertenza sembra non essere rimasto altro strumento che quello della protesta – hanno commentato Mauro Rossi per la Filcams Cgil ed Eleonora Capelli della Fisascat Cisl Bergamo -. Lo sciopero è riuscito pienamente, abbiamo dovuto garantire il personale minimo previsto dalla legge ma da parte di tutti i lavoratori in servizio ci sarebbe stata l’intenzione di scioperare”.

Le motivazioni della mobilitazione riguardano temi come il cambio d’appalto, la contrattazione di secondo livello, i salari bassi. Su questi nodi si è arenata la trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale del comparto. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl Bergamo, e Uiltucs Uil hanno già svolto altri due scioperi nazionali, a marzo e lo scorso anno. In provincia di Bergamo sono oltre un migliaio i dipendenti delle società di vigilanza privata e dei servizi fiduciari. Tra questi, oltre 200 lavorano nell’aeroporto orobico.

Si tratta di una trattativa iniziata più di tre anni fa e che oggi, nonostante le proposte concrete avanzate dalle organizzazioni sindacali, non ha ancora sciolto punti cruciali come quelli degli incrementi salariali, del cambio d’appalto, dell’inquadramento del personale, della salute e sicurezza e della contrattazione di secondo livello. “È inaccettabile – hanno detto alla vigilia dello sciopero i sindacalisti – che le associazioni datoriali continuino a presentarsi al tavolo con posizioni a totale svantaggio dei lavoratori su diversi temi. Gli incrementi salariali proposti sono a dir poco vergognosi, così come la richiesta di una flessibilità assoluta a favore delle sole imprese risulta irricevibile”.

“Emerge – hanno concluso – una mancanza di rispetto nei confronti dei migliaia di lavoratori di un settore tanto delicato, quanto complesso, a maggior ragione per un comparto strategico per la sicurezza dei cittadini, dove le politiche di dumping contrattuale, in barba alle norme in materia di appalti, sono all’ordine del giorno“.

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