La versione aggiornata della truffa del catalogo

nuova truffa del catalogo

Gli uffici Adiconsum Bergamo nell’arco di tempo di poche settimane stanno ricevendo, o ascoltando telefonicamente, persone che sono state obbligate a sottoscrivere, con  un comportamento scorretto e coercitivo, abusando della loro buona fede, una commissione che di fatto è un vero e proprio contratto. Mina Busi, presidente di dell’associazione consumatori della Cisl Bergamo, denuncia con forza il “ritorno delle truffe del catalogo”. 

La nuova truffa del catalogo si basa in realtà su un meccanismo ampiamente sfruttato dai truffatori che è quello di raccogliere firme su contratti capestro approfittando della buona fede e dell’ingenuità dei malcapitati i quali si ritrovano acquisti intestati a loro insaputa. La nuova variante della truffa del catalogo prevede una prima telefonata da parte di un call center che chiede se si accetta di ricevere a domicilio, senza obbligo di acquisto, un catalogo di accessori per la casa. Una volta accettato, si presenta alla porta un incaricato che, dopo aver illustrato il contenuto del catalogo (mobili, elettrodomestici, computer ed altro), chiede ai malcapitati una firma per la richiesta del catalogo che arriverà per posta.

La commissione non specifica il tipo di acquisto, ma firmando, di fatto, il malcapitato ha sottoscritto  un impegno di spesa di importi significativi. Minimo 2500 euro per 3 anni.

Trascorsi i termini per il recesso della vendita, – spiega Busi – successivamente si presenta, con grande fretta,  un nuovo rivenditore dicendo che doveva  formalizzare l’acquisto e scorrettamente completa la copia di commissione originale aggiungendo l’acquisto di un materasso matrimoniale  o di un set di pendole, come è accaduto agli ultimi nostri due assistiti. Addirittura a una nostra associata, il truffatore ha fatto firmare in cortile perché doveva correre per altri appuntamenti senza lasciar modo di capire cosa stava facendo”. Naturalmente, le persone “colpite” se chiedono spiegazioni di quanto sta accadendo ricevono giustificazioni frammentarie o addirittura minacce di azioni legali.

Provvederemo a segnalare al Garante della Concorrenza e del Mercato i comportamenti scorretti nei confronti dei consumatori – annuncia Busi – e per aver fornito informazioni inesatte, definendo ingannevoli le modalità utilizzate al fine di indurre le vittime a concludere, inconsapevolmente, contratti finalizzati all’acquisto di prodotti per la casa”.

Adiconsum Bergamo invita le persone a rivolgersi ai Carabinieri per denunciare l’accaduto e segnalare la presenza di promoter sospetti per consentire agli uomini dell’Arma di effettuare le opportune verifiche. “Di nuovo si raccomanda, per evitare di cadere nella rete di truffatori o di venditori senza scrupoli, – conclude Busi – di prestare molta attenzione a proposte di acquisto allettanti o a promesse di sconti; invitiamo a non firmare moduli, richieste o altro senza prima leggere tutte le condizioni, soprattutto i passaggi scritti in caratteri molto piccoli. Meglio chiedere di lasciare il materiale a casa, per vederlo con calma”.

Se si dovesse incappare in una simile avventura, ricordano da Adiconsum, “esiste sempre la possibilità di avvalersi del diritto di recesso, inviando una raccomandata entro 14 giorni dalla firma. Stessa possibilità è consentita nel caso si sia arrivati alla fase dell’ordine, essendo sempre possibile rimandare indietro la merce entro 14 giorni dalla consegna ottenendo la restituzione di quanto pagato”.

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