Muore l’operaio edile Rudi Asiatico dopo un infortunio sul lavoro

Rudi Asiatico

Riprende la tragica conta delle morti sul lavoro (già otto da inizio anno) con il decesso avvenuto oggi all’ospedale San Gerardo di Monza di Rudi Asiatico, operaio edile di Sant’Omobono di 44 anni. Era dipendente dell’impresa Cei Costruzioni di Almenno San Salvatore. Lascia nel dolore la moglie e un bimbo di 2 anni. La famiglia ha acconsentito alla donazione degli organi. L’infortunio è avvenuto il 16 luglio, in un cantiere privato in una villetta di Varedo (Monza-Brianza) dove l’operaio era impegnato a lavorare sul tetto del fabbricato. Improvvisamente per cause in via di accertamento è precipitato da una altezza di 6 metri, riportando le ferite gravi che nella giornata di oggi l’hanno portato al decesso.  

Purtroppo la nostra provincia piange ancora la tragica scomparsa di Rudi Asiatico un lavoratore che stava svolgendo la propria mansione e lascia nel dolore i suoi  familiari.  È l’ottavo lavoratore a perdere la vita dall’inizio del 2019″, hanno detto i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, e delle sigle delle categorie edili Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Bergamo”.

I sindacati tornano a puntare il dito contro le condizioni di lavoro in cantieri e stabilimenti, dove “la sicurezza non sempre è la priorità: per ogni commessa e in ogni appalto le imprese devono garantire che le fasi lavorative vadano di pari passo con il rispetto scrupoloso delle norme di sicurezza previste dalla legge, mettendo in atto tutte le iniziative utile ad evitare cadute dall’alto  come purtroppo accaduto. Ciascun soggetto deve garantire come priorità il “lavoro sicuro”, condizione che passa attraverso momenti formativi adeguati ed efficaci, che sviluppi ulteriormente il valore della prevenzione. Le imprese sono chiamate ad adottare tutte le misure necessarie  ed utili a  garanzia di  standard di sicurezza adeguati alle attività da svolgere; riteniamo che oggi esistano gli strumenti necessari per evitare incidenti cosi gravi.”

“E’ necessario – commentano Angelo Chiari (Cgil Bergamo), Danilo Mazzola (Cisl Bergamo) e Saverio Capuzziello (Uil Bergamo) – stanziare  adeguate risorse aggiuntive per sostenere il sistema della prevenzione regionale”  “E’ inaccettabile che oggi si conti l’ottavo  morto sul lavoro da inizio anno. Nei primi cinque  mesi  del 2019 (a maggio) i dati INAIL registrano sette infortuni mortali, uno in più rispetto allo stesso periodo del 2018. Continuiamo a provare un fortissimo sgomento di fronte a questa tragica sequenza di incidenti”.

 “Siamo addolorati di dover registrare l’ennesima morte di un lavoratore edile – aggiungono Giuseppe Mancin (Feneal Uil Bergamo), Simone Alloni (Filca Cisl Bergamo) e Luciana Fratus (Fillea Cgil Bergamo) – .Non possiamo accettare che un settore, quello dell’edilizia, strategico per l’economia del paese salga alla ribalta delle cronache così spesso, per tragici incidenti mortali, quando invece dovrebbero essere la qualità, l’innovazione e gli investimenti a  venire discussi, condizioni indispensabili alla crescita del settore”.

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