Nei giorni scorsi la Provincia di Bergamo ha convocato in un incontro la Cast Futura di Terno d’Isola. Si tratta dell’azienda che, secondo le strategie della multinazionale RobertShaw – che l’ha assorbita -, vedrebbe trasferire molta parte della produzione in Bulgaria, mettendo a rischio l’occupazione sul territorio dell’Isola. Alla riunione sono stati invitati le Organizzazioni Sindacali, il sindaco di Terno Gianluca Sala e Marco Bonfigli, dirigente di Cast Futura.
Fim Cisl Bergamo e Fiom Cgil Bergamo hanno chiesto che anche le istituzioni, nelle loro possibilità, mettano in campo azioni e proposte che siano in grado di evitare la dismissione del sito produttivo di Terno d’Isola per delocalizzare in Bulgaria. “È necessario – sottolinea Teresa Cubello, operatrice Fim Cisl Bergamo – che ci siano delle azioni propositive che puntino a preservare le realtà industriali della provincia e non ad essere svendute dalle multinazionali, come in questo caso”.
Per le Organizzazioni Sindacali, all’incontro in Provincia, erano presenti anche Pier Capelli (segreteria Fim Cisl Bergamo) e Andrea Agazzi (segretario generale di Fiom Cgil Bergamo). I due sindacalisti hanno richiesto che l’azienda modifichi il proprio piano industriale per evitare i 23 licenziamenti e che si trovino soluzioni che vadano nella direzione di reindustrializzare il sito produttivo, offendo la possibilità a lavoratrici e lavoratori di continuare a svolgere l’attività lavorativa, anche nell’ottica di preservare l’intero tessuto aziendale.
L’azienda ha dichiarato che entro fine anno anche gli indiretti di produzione verranno spostati in un sito alternativo a Terno d’Isola e verranno accorpati ai dipendenti della Robertshaw, ora di sede a Cinisello Balsamo. “Un altro elemento di preoccupazione – conclude Cubello – per eventuali accorpamenti di funzioni che potrebbero avere luogo”.